Oltre 40 milioni al voto per le regioni Ma rischia di vincere l’astensionismo

Oltre 44 milioni di elettori sono chiamati alle urne in 22 regioni, ma sul primo turno delle elezioni che in Francia designeranno i nuovi presidenti e consigli regionali pende soprattutto l’incognita dell’astensionismo, destinata a guastare la festa a chiunque vincerà, probabilmente la «gauche», la sinistra data per favorita sul partito del presidente Nicolas Sarkozy e lanciata in vista delle presidenziali del 2012.
Secondo i sondaggi l’affluenza alle urne, tradizionalmente bassa nelle elezioni locali francesi, potrebbe addirittura scendere sotto il 50%, battendo di quasi 10 punti percentuali il record negativo delle consultazioni del 1998 (58%). A disertare il voto, dicono ancora gli esperti di statistica, dovrebbero essere soprattutto i giovani tra i 18 e i 25 anni: secondo i sondaggi, in questa fascia d’età l’astensionismo potrebbe addirittura arrivare al 65-70%. «I ragazzi oggi hanno bisogno di grandi poste in gioco per mobilitarsi - spiega la politologa Anne Muxel, del centro di ricerche di Sciences Po, a Libération - queste elezioni regionali sono molto distanti da quello che potrebbe politicizzarli: una campagna atona, e un livello politico in cui non si ritrovano». Piuttosto che votare, dunque, «privilegiano dei modi d’azione non convenzionali e diretti», come le manifestazioni, gli scioperi o le mobilitazioni via internet.
Dopo gli ultimi appelli al voto, lanciati venerdì sera nei discorsi di chiusura della campagna elettorale, ieri è stato il giorno del silenzio e dell’attesa per i partiti francesi. Alcuni sondaggi prevedono addirittura una vittoria dei socialisti al primo turno con il 29,5% contro il 27,5 di Ump-VNc-Mpf e i Verdi Europe-ecologie al terzo posto con un 17%. Intanto Sarkozy già esorcizza la sconfitta e ha affermato che non si farà condizionare dal risultato delle elezioni continuando a portare avanti le sue politiche e le riforme nel Paese.
Il Partito socialista francese può e deve vincere le elezioni regionali perché la destra del presidente Nicolas Sarkozy è totalmente scollegata dal Paese e sta distruggendo la patria della fraternità e dei diritti dell’uomo.

Questo è stato il messaggio lanciato dalla leader dei socialisti, Martine Aubry, chiudendo al Cirque d’Hiver di Parigi la campagna elettorale. «I francesi - ha detto - sono arrabbiati perché tutto quello che gli era stato detto non è stato realizzato».

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