da Padova
Lamministrazione comunale di Padova, retta dal sindaco diessino, ora piddino, Flavio Zanonato, era naturalmente per lintegrazione degli immigrati col resto della città. Fino a quando, al quartiere della Stanga, i residenti resistenti padovani non ce lhanno fatta più: «Fate qualcosa per quei delinquenti che abitano nei palazzoni di via Anelli». Siamo nellagosto del 2006 e in quei cinque palazzoni costruiti negli anni 70 per ospitare studenti universitari si sono installati centinaia di extracomunitari in gran parte dediti allo spaccio di droga, allo sfruttamento e allesercizio della prostituzione, con le conseguenze che si possono immaginare per la vivibilità del quartiere.
Poliziotti e carabinieri pattugliano ogni sera via Anelli e per questo i soggetti scappano dal retro, infilandosi nella vecchia rete divelta, invadendo puntualmente le proprietà private e le esistenze dei padovani che abitano da quelle parti. E ogni sera il centralino del 113 impazzisce: le risse non si contano, la droga scorre a fiumi, le bande hanno trasformato via Anelli nel quartier generale del malaffare.
Oltre il muro di via Anelli una città stanca dellinvasione
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