Omicidio Biagi Il pm chiede quattro ergastoli

La vedova presente in aula. Oggi parlerà la difesa

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Claudia B. Solimei

da Bologna

Ergastolo per i brigatisti Nadia Desdemona Lioce, Roberto Morandi, Marco Mezzasalma, Diana Blefari Melazzi, chiusi nelle gabbie dell’Aula Bachelet della Corte d’Assise di Bologna e provocatoriamente indifferenti; ventiquattro anni per Simone Boccaccini, l’autista di Morandi che, secondo l’accusa, ebbe un ruolo minore nel delitto. Con le lacrime agli occhi per l’emozione e dopo cinque ore di requisitoria, il pubblico ministero Paolo Giovagnoli ha pronunciato ieri le richieste di condanna per i cinque membri delle Br, a processo per l’agguato a Marco Biagi, il consulente del ministro del Welfare Roberto Maroni, ammazzato con sei colpi di pistola sotto casa il 19 marzo del 2002 e la cui vedova era presente in aula, seppur nascosta. «Hanno ucciso - ha scandito Giovagnoli - con totale premeditazione un uomo che era l’espressione piena della democrazia, un uomo che eveva due figli molto giovani». «Esprimo soddisfazione - ha dichiarato il ministro Maroni - per la richiesta che ha sottolineato la gravità dell’omicidio sia per la persona brillante e mite che era Biagi, sia perché si è voluto tentare di bloccare il riformismo più illuminato». Dopo l’accusa, è stata la volta delle parti civili: l’avvocato della famiglia, Guido Magnisi, ha chiesto 8 milioni e 563mila euro per i danni morali, esistenziali e patrimoniali subiti dalla moglie di Biagi, Marina Orlandi, dai due figli, Francesco e Lorenzo, non ancora maggiorenne, dal padre Giorgio e dalla sorella Francesca. L’Avvocatura dello Stato ha chiesto invece 4 milioni e 390mila euro.

Dopo quattro mesi di udienze, si avvicina dunque la prima sentenza che uscirà da un dibattimento a carico delle nuove Br, mentre a Roma è in corso il processo-gemello per il delitto D’Antona. Oggi toccherà ai difensori, poi la corte si ritirerà in camera di consiglio.

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