Onde di maretta sul progetto del porto di Santa Margherita

Il sindaco spiega il piano già finanziato e al traguardo ma i cittadini raccolgono firme per bloccare i cantieri

Maria Vittoria Cascino

da Santa Margherita

«Capisco la preoccupazione, ma c'è da decidere cosa fare del porto, se lasciarlo così, senza sicurezza, o sistemarlo perché crei indotto». Claudio Marsano, sindaco di Santa Margherita Ligure è alle prese col progetto firmato dall'architetto Berio, che fluttua dal 1995. Che ha passato le forche caudine di tutti i controlli possibili e inimmaginabili per approdare il 19 giugno alla conferenza deliberativa. Neanche il tempo di metterci mano che prende vita l'associazione «Tuteliamo Santa» il cui primo atto sembra essere la raccolta di firme contro il nuovo progetto di porto che l'amministrazione è in procinto di approvare in via definitiva.
A bocce ferme la storia è sempre quella, ma il sindaco dialoga. Perché è vero che il progetto prevede l'allungamento della diga foranea di 80 metri, già finanziato dal precedente ministero di Infrastrutture e trasporti per 2.500.000 euro e già appaltato alla Lungarini Spa di Fano. Fu lo stesso senatore Luigi Grillo lo scorso gennaio ad annunciare il consistente investimento. Ma è anche vero che c'è la faccenda della costruzione ex novo del molo di sottoflutto. L'associazione frena e Marsano chiarisce: «Intanto portiamo a casa questo progetto approvato. Lasciarlo perdere significherebbe buttare via soldi pubblici e ricominciare tutto da capo, con tempi biblici. Ha superato le valutazioni di impatto ambientale e gli studi effettuati confermano che il porto non diventerà un acquitrino. Nessun cambiamento di corrente, nessuna erosione della spiaggia di Ghiaia». Il sindaco ribadisce la svolta economica del nuovo assetto portuale: «Non si snatura nulla. Arriveranno imbarcazione d'alto livello grazie alla sicurezza che verrà finalmente garantita. In porto ci sono 130 natanti, di cui 22 pescherecci. La previsione è di 600 posti e l'obbiettivo è raddoppiare il numero di barche in inverno garantendo lavoro agli operatori nautici». Ergo la necessità di avere uno strumento urbanistico approvato. Gli 80 metri d'allungamento sono il primo step. Si partirà con i lavori a settembre.
«Dopo ci fermiamo e valutiamo la situazione. Mica detto si faccia la diga sottoflutto. Per quanto riguarda il molo vaporetti invece l'allungamento di 20 metri non è di grosso impatto». Marsano smorza i toni. Maria Grazia Bevilacqua e Tiziana Maschi dell'associazione insistono sulla scarsa informazione, sul rischio di stravolgimento del porto con irreversibile perdita delle sue peculiarità storiche e paesaggistiche, sui reali benefici. Già nel 2000 contro il progetto erano state raccolte 2000 firme. Scrivono a ministri competenti, a Regione e Provincia. Ma il sindaco dà la sua parola, lo spalleggia il vice Gianni Costa: «Amiamo Santa come voi, faremo solo lo stretto indispensabile. Banchineremo partendo dal pontile davanti al Laurin fino al molo Maroncello. La spiaggia lì non è balneabile. Gli scogli a protezione dei giardini sono già stati calati in mare, resta da costruire un sorta di camminamento leggero in legno».

L'obiettivo è incrementare le attività produttive in loco, tant'è vero che «in via Dogali abbiamo individuato il Consorzio Riviera dove si concentrano una serie di aziende e altre aree sono al vaglio. Santa negli ultimi 10 anni ha perso 1000 residenti. Dobbiamo fermare l'emorragia. Il porto potrebbe essere l'inizio».

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