Al secondo posto della classifica virtuosa cè un deputato del Pdl, Roberto Cassinelli, che era assente solo a 12 votazioni su 685, mentre a 13 si trova Sabina Rossa del Pd, a 16 Mario Lovelli, anchegli Pd ma «ligure di confine» essendo di Novi. Torna lazzurro a quota 17 assenze con Gabriella Mondello e a 18 con Lucio Barani dalla Lunigiana. Fissando a 25 il limite delle assenze tollerate per i «buoni», si fa in tempo a incontrare Sandro Biasotti con 20 e il ministro Claudio Scajola con 22 e Giovanni paladini dellItalia dei Valori con 25. In molti potrebbero obiettare che il ministro si vede in realtà assai poco in aula, ma infatti il suo registro è ricco di ottime «giustificazioni», avendo partecipato a 657 missioni autorizzate e riconosciute dalla Camera.
Chi non riesce invece a salvarsi neppure vantando 61 missioni ufficiali è Pierferdinando Casini, che ha «punito» gli elettori liguri dellUdc scegliendo proprio il collegio che sarebbe toccato a Rosario Monteleone. Una volta confermato deputato, si è però già fatto beccare 186 volte lontano dallaula al momento del voto.
La «fascia» dei sufficienti è ancora una volta trasversale. Con 35 assenze su 685 votazioni si difende il coordinatore regionale di Forza Italia, Michele Scandroglio, seguito a 41 dal collega coordinatore del Pd Mario Tullo e dal leghista Guido Bonino. Poi vengono lazzurra Manuela Repetti, quasi ligure viste le sue origini novesi, e il presidente regionale di An Eugenio Minasso.
Infine gli onorevoli da matita rossa, non in senso politico, bacchettati senza pietà anche dal sito destradipopolo.net. Fiamma Nirenstein, inserita nelle liste liguri in quota An, oltre a 170 missioni annota sul «registro» di classe anche 93 assenze ingiustificate. Al suo inseguimento cè il leghista Maurizio Balocchi, sottosegretario con 382 assenze giustificate per missione e 107 non giustificate in alcun modo. Poi ancora un uomo del Carroccio, con 125 votazioni perse: Giacomo Chiappori, ligure di Villa Faraldi nonostante sia stato eletto in Lombardia.
Diego Pistacchi