Opel, il governo tedesco: "Partita ancora aperta"

La posizione ufficiale di Berlino: "Il dossier per l'acquisto è ancora aperto a tutti gli offerenti. L'intesa con Magna è solo preliminare". Fiat e Baic restano in corsa. Volkswagen: "Magna, c'è conflitto d'interessi"

Opel, il governo tedesco: "Partita ancora aperta"

Berlino - La Germania stringe la mano agli austro-canadesi (e ai rubli della banca di stato russa), ma strizza l'occhio a Fiat e ai cinesi. Dopo l'apertura di Angela Merkel di ieri oggi arriva la posizione ufficiale del governo tedesco. E' ancora aperto a tutte le potenziali offerte per Opel. Lo ha fatto sapere il portavoce dell’esecutivo di Berlino, Ulrich Wilhelm. "Il dossier è ancora aperto a tutti gli offerenti" ha detto Wilhelm, precisando che le trattative tra la casa automobilistica tedesca e il gruppo austro-canadese Magna sono ancora in fase preliminare.

Contatti cinesi Né Fiat né la cinese Beijing Automotive Industry Corp (Baic) possono essere considerate ancora fuori gara per l’acquisizione di Opel anche se tra il gruppo italiano e il governo tedesco non è in corso al momento alcuna trattativa. Lo ha riferito una fonte vicina al dossier secondo cui, invece, il gruppo cinese avrebbe avuto colloqui con Berlino ieri. Sebbene infatti Baic non abbia fornito un piano completo, ha però detto chiaramente che "prende seriamente in considerazione" Opel se l’accordo con l’austro-canadese Magna dovesse fallire.

Il Lingotto non commenta Fiat non commenta le ultime dichiarazioni del governo tedesco secondo le quali il dossier Opel è aperto ancora a tutti i candidati interessati, quindi anche alla casa torinese. "La priorità è Chrysler" dice un portavoce interpellato sulle dichiarazioni del governo tedesco. Lunedì il tribunale fallimentare Usa ha dato il via libera alla cessione di asset Chrysler, spianando la strada alla nuova Chrysler in cui Fiat avrà il 20%. Nella gara Opel Fiat sembrava aver perso a vantaggio dell’austro-canadese Magna.

Volkswagen: c'è conflitto d'interessi L’acquisizione della Opel da parte della Magna non piace alla Volkswagen, che vede un conflitto di interessi nel futuro del produttore di componenti d’auto austro-canadese. "La Magna entra in conflitto di interessi in futuro come costruttore di auto", ha detto un portavoce della Volkswagen, sottolineando che la società seguirà da vicino gli sviluppi dell’operazione. È la prima volta che la Volskwagen si pronuncia in modo critico sull’operazione Gm-Magna.

Prima di oggi, Christian Wulff, il governatore della Bassa Sassonia, la regione tedesca che detiene una minoranza di blocco nel capitale della Volkswagen (20%), aveva infatti detto che non si sarebbe opposto agli aiuti di Stato alla Opel che il governo federale ha promesso alla Magna.

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