Berlino - Il dado è tratto. Forse. Magna e Gm avrebbero un accordo di massima. La Magna e la Gm, scrive l’agenzia stampa
Reuters, stanno cercando adesso di arrivare a un memorandum
d’intesa su cui il governo tedesco dovrebbe poi basare la decisione
per il previsto finanziamento ponte da 1,5 miliardi di euro alla Opel.
Su questo stesso memorandum d’intesa, inoltre, si baserebbe
anche la prevista amministratore fiduciaria temporanea della
società, necessaria per proteggere la Opel dai creditori nel caso di
bancarotta della casa madre americana General Motors. "Un accordo quadro è stato raggiunto - scrive la Reuters citando
una fonte vicina ai colloqui -. L’obiettivo è di definire il maggior
numero di dettagli possibile prima dell’incontro con la Merkel per firmare un memorandum d’intesa".
Scajola: "Fiat non è fuori dai giochi" Ma il ministro dello Sviluppo economico rilancia la speranza. Alla domanda se la Fiat sia fuori gioco, il ministro
ha infatti risposto: "Ritengo di no".
Scajola ha assicurato di "aver colto negli interventi dei suoi
partner una grande preferenza per il progetto Fiat, industrialmente
più solido...". "Credo che il progetto Fiat - ha aggiunto - sia migliore
per tanti altri aspetti che interessano General Motors anche in altri
mercati".
Marchionne: "Non possono chiederci di più" Lo ha detto l’amministratore delegato Fiat, Sergio Marchionne, nel
suo comunicato su Opel. "Abbiamo già offerto di apportare le
nostre attività automobilistiche senza debiti in modo da conferire al
nuovo gruppo, non solo una base patrimoniale ma anche flussi di
cassa derivanti da questa nostra attività che avrebbero aiutato a
stabilizzare la situazione del nuovo gruppo nella fase transitoria e
nel successivo processo di integrazione". Per l'ad Fiat, la vicenda della vendita ha "l'aria di una soap opera brasialiana in un anno lettorale". "Penso che noi dovremo continuare a focalizzare la nostra azione su
quello che abbiamo e, poichè siamo nei giorni finali della ristrutturazione di Chrysler, penso che il nostro
obiettivo sia quello di chiudere quell’intesa". "Se l’operazione Opel - aggiunge - non alla portata di Fiat, la
vita continua lo stesso".
Il governo ricuce La Fiat non è definitivamente fuori dalla gara per l’acquisto della Opel, ha spiegato invece il vice portavoce del governo tedesco, Thomas Steg. "Tutto dipende dall’esito delle trattative che la Magna sta intrattenendo con la Gm e il governo americano" ha sottolineato il portavoce.
Stop a prestiti ponte Non lascia adito a equivoci il commento del
ministro federale delle Finanze tedesco, Peer Steinbrueck (Spd), che
ha fatto chiaramente capire che la Germania non è disposta a
concedere prestiti ponte miliardari alla Opel, magari per vederli poi
finire alla General Motors in America. "Vogliamo sapere a chi è
intestato il conto e dove è domiciliato", ha spiegato il ministro alla
televisione pubblica Ard.
General Motors, per cedere Opel ha chiesto "più soldi" ai due
contendenti rimasti in campo: 300 milioni in più- ha annunciato il
ministro dell’economia tedesco Karl-Theodor zu Guttemberg al
termine della riunione fiume finita alle prime ore dell’alba. Il
presidente di Magna, Frank Stronach ha fatto subito sapere che il
gruppo austriaco-canadese ha significativamente aumentato la
quantità di capitale proprio che intende offrire a General Motors per
acquistare Opel. Ma anche le banche che supportano il Lingotto
nell’operazione Opel sarebbero pronto a sostenere "anche
finanziariamente" Marchionne.
Nel frattempo i concessionari Opel offrono 500 milioni per il salvataggio dell'azienda.
Montezemolo: presto per pensare a piano B "Adesso aspettiamo di vedere cosa succede per Opel, e soprattutto ci concentriamo su Chrysler. Al resto
penseremo dopo". Il presidente di Fiat, Luca Cordero Di Montezemolo, a margine dell’assemblea della
Banca d’Italia ha risposto così alla domanda su un eventuale piano B del Lingotto qualora non andasse in
porto l’operazione per Opel in Germania.
Proroga per Saab La casa automobilistica svedese che General
Motors vuole vendere e che vede anche Fiat tra i gruppi interessati,
ha avuto una proroga di tre mesi da un tribunale svedese per varare
un piano di ristrutturazione e cercare di raggiungere un accordo con
i creditori. Lo ha comunicato in una nota il giudice del tribunale
fallimentare di Vaenersborg, Cecilia Tisell.
Saab ha quindi tempo fino al 20 agosto prossimo per completare
la propria ristrutturazione, scrive l’agenzia Bloomberg.
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