Operaio travolto dall’Eurostar

Tragedia sul lavoro a Cassino. Vittima un operaio delle Ferrovie dello Stato: Armando Iannetta di 57 anni. L’uomo è stato travolto sui binari dove lavorava l’altra notte per risolvere un problema all’impianto di segnalazione nel tratto compreso tra Piedimento San Germano e Cassino. Un treno che arrivava a forte velocità, 140 km all’ora, lo ha travolto e ucciso mentre Iannetta attraversava i binari. L’Espresso 1940 proveniva da Palermo ed era diretto a Torino quando ha investito l’operaio. Il suo collega, un uomo di 54 anni, si è salvato buttandosi in un fosso, e ha visto morire l’amico sotto i suoi occhi. Armando Iannetta era nato a Belmonte Castello ma viveva a Castrocielo, in provincia di Frosinone ed aveva una lunga esperienza professionale alle spalle. Lascia la moglie e due figli. La linea è rimasta ferma per alcune ore e soltanto intorno alle 4.30 di ieri mattina è stata ripristinata. Sul posto sono interventi i vigili del fuoco di Cassino, il 118 e la polizia ferroviaria per effettuare i rilievi del caso. Sull’episodio stanno indagando gli agenti della Polfer di Cassino mentre il magistrato della Procura della Repubblica, Maria Beatrice Siravo, ha aperto un’inchiesta. Anche le Ferrovie dello Stato, esprimendo «profondo cordoglio alla famiglia del collega deceduto» hanno fatto sapere di aver avviato «tutti i necessari approfondimenti per fare piena luce sul tragico episodio». Il segretario del Pd Lazio Alessandro Mazzoli ha espresso cordoglio per la morte dell’operaio sottolineando che «si tratta dell’ennesimo incidente sul lavoro, sulle cui cause faranno luce gli inquirenti. La sicurezza sul lavoro rimane un’emergenza rispetto a cui il governo deve fare di più». Anche per il segretario dell’Ugl di Roma e Lazio Gianni Fortunato «la sicurezza sul lavoro deve restare una priorità».

L’incidente di venerdì notte «sembra la fotocopia di quello avvenuto il 10 dicembre 2007 quando Anthony Forsite di 26 anni, apprendista ferroviere, venne travolto da un Eurostar nei pressi della stazione di Torricola, a Roma; anche lui era stato chiamato di notte a casa per un intervento di reperibilità»: a ricordarlo è il Comitato per la verità sulla morte del ferroviere Massimo Romano, un altro operaio travolto da un treno il 15 novembre del 2006.

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