(...) Il capolavoro di Burlando è quello di far passare uno spreco di soldi come cosa buona e giusta per il funzionamento della Regione. E i consiglieri dipietristi, così come qualche altro isolato collega di maggioranza che aveva avuto un sussulto di indipendenza intellettuale dal capo, hanno straperso la loro battaglia.
La conferma arriva nel primo dei tre giorni che la Regione dedica allapprovazione della programmazione finanziaria dei prossimi anni e al bilancio 2012. Ogni dubbio viene spazzato via quando tutta lopposizione si presenta in aula. Nessuno scranno vuoto, così come non si era mai visto dallinizio della legislatura. Quando nellaria cera la possibilità che tra i quattro consiglieri Idv, i tre di Sel e Federazione della Sinistra, Armando Ezio Capurro ed Ezio Chiesa, qualcuno portasse avanti la battaglia per la riduzione degli assessori esterni, era anche stato confermato che nellopposizione ci sarebbero stati uno o forse due consiglieri pronti a fare da «stampella» a Burlando. Sarebbe bastata una loro assenza strategica per garantire al governatore il minimo scarto di voti per salvarsi. Invece ieri, per lappunto, erano tutti lì al loro posto, per dimostrare di essere fedeli agli elettori e coerenti al loro compito di oppositori. Perché non cera bisogno di rovinarsi la reputazione. E tutti potevano continuare a passare per fedelissimi.
I giochi, gli accordi, per lappunto erano già fatti. Al di là delle finte dichiarazioni volute dal leader nazionale dellIdv Antonio Di Pietro. Non cera alcuna intenzione di sfidare Burlando e di resistere al suo ricatto. Tanto che lo stesso numero uno di piazza De Ferrari, concludendo la sua relazione di programmazione economica, ha annunciato in quale modo i consiglieri impertinenti hanno accettato di firmare la resa. «Apriremo una fase che durerà al massimo fino a marzo - ha detto Burlando - per portare avanti il piano di contenimento della spesa già iniziato». Tradotto: ritiro immediato di ogni richiesta di cancellazione di assessorati spreca-stipendi e presentazione di un ordine del giorno contenente la vaga promessa di trovare il modo di risparmiare ancora qualcosa.
Esattamente quello che è accaduto a livello nazionale col governo Monti appena ha provato a ridurre gli stipendi dei politici. Rivolta del parlamento e soluzione da trovarsi in un futuro più o meno immediato. Solo che a livello nazionale almeno Di Pietro ha salvato la faccia votando contro la manovra. Qui persone sempre lineari e schiette come Niccolò Scialfa, Maruska Piredda e Marylin Fusco sono state costrette a subire il ricatto. In particolare la vice presidente della giunta, che ne aveva fatto anche una questione di rispetto personale, visto che i colleghi assessori abitualmente la irridono mentre parla. Tutto questo è stato immolato sullaltare della ragion di stato. Anzi, della ragion di Burlando.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.