Non solo Lleida e le altre città della Catalogna come Tarragona, El Vendrell, Manresa e LHospitalet, dove è più forte la presenza di immigrati musulmani integralisti. Non solo Barcellona, che ha vietato il burqa per decreto la scorsa settimana. In Spagna linsofferenza per il velo islamico integrale cresce come le amministrazioni che cominciano a metterlo al bando. E ieri il rischio che il divieto si allarghi allintero Paese è diventato più concreto dopo che il Senato spagnolo ha approvato con 231 voti a favore e 229 contrari una mozione (non vincolante per il governo) presentata dal principale movimento di opposizione, il Partido Popular di Mariano Rajoy, che chiede la messa al bando di burqa e niqab in tutti gli spazi pubblici.
La mozione è passata grazie alla somma dei voti dellopposizione dei conservatori del Partido popular, dai baschi del Pnv e dai nazionalisti catalani di Ciu. In Catalogna i divieti sono stati approvati dai socialisti del Psc, da Pp, Ciu e in diversi casi anche dalla sinistra repubblicana di Erc.
I divieti comunali sono contestati dagli imam radicali della corrente salafita, che difende la rottura con lOccidente. Undici di loro minacciano di ricorrere ai tribunali. «Vanno contro la libertà per le nostre donne di vestirsi come vogliono» ha detto limam Farid Katthouti, della moschea di Reus. Per El Pais «la risposta furibonda» dei dirigenti dellislam radicale in Catalogna è dovuta al fatto che «vedono il divieto come una minaccia per la loro influenza nella comunità».
Il ministro della giustizia spagnolo, il socialista Francisco Caamano, ha indicato che il governo intende limitare luso del burqa negli spazi pubblici con la prossima legge sulla libertà religiosa: «Elementi come il burqa» ha detto «sono difficilmente compatibili con la dignità dellessere umano e soprattutto con un elemento fondamentale negli spazi pubblici come è lidentificazione». Ma se a Barcellona, con le elezioni regionali dautunno in vista, i socialisti locali puntano decisi verso linterdizione, a Madrid il Psoe di Zapatero intende procedere con più prudenza. In Senato ha proposto una mozione alternativa a quella del Pp, per invitare genericamente il governo a usare le leggi già esistenti per disciplinare la questione. Ma in fin dei conti è passata la risoluzione del Pp.
Intanto però il Consiglio dEuropa boccia i divieti che si stanno diffondendo in Europa. Nessun Paese del Consiglio dEuropa dovrebbe adottare leggi che introducano la generalizzata proibizione di indossare il burqa e il niqab, ha chiesto lassemblea parlamentare dellorganismo paneuropeo nel rapporto «islam, islamismo e islamofobia in Europa» approvato ieri allunanimità.
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