Leggo con interesse ed anche un po di timore le dichiarazioni di Aldo Siri all'interno della diatriba Pdl-Lega nel Municipio di Centro Est, quello più importante ma paradossalmente più bistrattato e mal governato dalla base. Quando nel corso dei dibattiti su il Giornale si dice che anni fa le cose andavano meglio, che i tempi sono cambiati, che nella ex-circoscrizione Centro Est, nonostante fossero presenti i vecchi comunisti, i consiglieri andavano più d'accordo, i partiti seguivano delle linee ben precise per cui non si sarebbe mai immaginato che ad oggi l'attuale Pdl si sarebbe unito per far cadere il suo presidente Aldo Siri - di cui si può dire di tutto tranne che non essersi mai dibattuto per il benessere di tutti - per lottare l'uno contro l'altro per ottenere spazio e potere, per addirittura simulare o creare «inciuci» con la sinistra e mettere da parte la Lega, alleata e fedele da sempre che si è sempre schierata in difesa della legalità, del radicamento sul territorio, del dialogo con le persone, facendo anche la parte del Pdl stesso (sempre assente, silente, sia nei confronti degli aspetti negativi che di quelli positivi), forse non si ha tutti i torti.
Penso che il Pdl si debba far sentire non in casi come questi, per creare confusione nei Municipi. Dovremmo invece sentire la sua voce per sapere quale sia il vero programma di partito, le intese con la Lega, le battaglie contro la sinistra che se a livello nazionale latita, manca, è debole, non è mai stata così divisa su tutto, a livello locale - al contrario del Pdl - benché disunita perché composta da un'accozzaglia di partiti diversi l'uno dall'altro, riesce ad essere accanita, desiderosa di combattere il debole Pdl e sfidare la pazienza della popolazione genovese (forse troppo poco critica). Penso e spero che questo accadrà quando la popolazione constaterà che viene lasciata al proprio destino, quando le promesse non vengono mantenute, quando verificherà che non vi sono soldi per lo meno per gli ambiti più importanti, quando vedrà coi propri occhi che la città è invasa dalla sporcizia, dall'incuria, dagli zingari che vengono lasciati liberi ad accamparsi nei greti dei fiumi o di rubare e fomentare violenza, quando capirà - anche grazie alle spiegazioni solerti del Giornale - che ingrassa soltanto «il maialino» a causa degli sprechi assurdi. Un ultimo esempio per tutti lo vedo in particolare per quanto riguarda il suo interessamento di settimane fa quando aveva deciso di fissare degli incontri sul tema cultura, primo fra tutti quello presso la Biblioteca Berio per trattare di vari argomenti. Dopo il silenzio in seguito alle elezioni regionali perse dal Pdl stesso, dopo il fatto di essere stato spronato dal Giornale per farsi sentire in qualche modo, dopo che anche grazie al Ministro Bondi e poi al vostro/nostro Massimiliano Lussana si era discusso di cultura e dell'importanza di diffonderla come tramite di conoscenza, di miglioramento intellettivo, di radicare nella mente della popolazione e dell'elettorato di centro destra le idee liberali che ne fanno parte, finalmente si era respirata aria nuova, più fresca, vedendo nel Pdl uno spiraglio di apertura verso il mondo genovese e ligure grazie appunto alla realizzazione di questi appuntamenti. Tuttavia, mi dispiace constatare che - e correggetemi se sbaglio - tali incontri sono svaniti nel nulla, si sono perduti per strada non so per quale motivo. La gente ha bisogno di una collaborazione diretta con il partito, una possibilità anche fisica di frequentare una sede che si rispetti che la possa sempre accogliere senza farla apparire e sentire come un marziano, necessita di informazioni pratiche, di sicurezza, di protezione. Ora, alla luce di quanto sta avvenendo nel Municipio di Centro Est, oltre a vedere questo silenzio invadere sempre di più il partito, si riscontra anche una certa strana vicinanza da parte del Pdl locale verso la sinistra o verso a questo punto un centro che però non esiste e non dovrà sussistere perché non è nei tempi. A mio avviso, la linea che dovrebbe seguire il Pdl locale è quella nazionale, di disaccordo pieno con la sinistra e di accordo pieno con la Lega, alleata numero uno e vera forza del centro destra. Pensiamo soltanto alla coerenza perenne di Maroni che va di pari passo con i desideri di una politica di stabilità, di fermezza e non di tira e molla da parte degli italiani.
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