Cronaca locale

Ora Calenda imbarca tutti ma lo storytelling non attacca

L'ex leghista Senna migra ma non boccia Fontana, Strada lascia la Civica ma non rinnega il passato

Ora Calenda imbarca tutti  ma lo storytelling non attacca

Tra i due litiganti (Terzo Polo e Pd) il terzo vola nei sondaggi e lavora a testa bassa. Attilio Fontana secondo la rilevazione Izi per il Fatto Quotidiano di due giorni fa sarebbe nettamente avanti con il 45,2% delle preferenze, lo sfidante del centrosinistra Pierfrancesco Majorino a 15 punti di distanza (29,8%) e la ex vice Letizia Moratti, a dispetto dello storytelling di Renzi e Calenda sarebbe solo al 13,1%. «Non ho mai tenuto grandissimo conto dei sondaggi, contano i risultati alle urne» usa la solita prudenza il governatore leghista. Concentrato sull’evento «Lombardia 2030» organizzato da Regione lunedì all’Hangar Bicocca per aprire un confronto a 360 gradi con esponenti di istituzioni, mondo produttivo, economico e sociale. Già oggi verranno organizzati a Palazzo Lombardia dei tavoli tematici con tutti gli assessori coinvolti e gli stakeholder per preparare il dibattito, all'Hangar lunedì interverranno il vicepremier Matteo Salvini, i ministri Roberto Calderoli, Daniela Santanchè, Giancarlo Giorgetti, Gilberto Pichetto Fratin, apriranno i lavori Fontana con Marco Tronchetti Provera e il presidente di Confindustria Carlo Bonomi e durante la giornata interverranno (tra gli altri) il numero uno di Confcommercio Carlo Sangalli e di Coldiretti Ettore Prandini.

Fontana commenta in maniera stringata anche il passaggio ufficializzato ieri del consigliere Gianmarco Senna dalla Lega al Terzo Polo che gli garantirà il posto da capolista alle Regionali (invece della riconferma a rischio col Carroccio). «Non l'ho sentito, ognuno fa le proprie valutazioni quindi va bene così» afferma Fontana. Più imbarazzato Senna che ieri accanto al leader di Azione Carlo Calenda e ai nuovi compagni di viaggio, da Mariastella Gelmini a Ettore Rosato, al neo capogruppo Nicolò Carretta e la consigliera Elisabetta Strada che come lui ha lasciato i Civici per passare al Terzo Polo, ammette che «non bisogna buttare il bambino con l'acqua sporca, non è vero che in Lombardia non funziona niente. Non posso bocciare Fontana e lo stimo, la pandemia ha complicato le cose». Ma puntualizza che «da un po'» non sente il leader leghista Matteo Salvini ed è «sempre stato nell'ala critica, da un anno non torvavo più confronto». Imbarazzo probabilmente anche quando Strada sottolinea che il Terzo Polo «governa con Beppe Sala a Milano» a cui Senna ha fatto opposizione dura «e con Giorgio Gori a Bergamo» e «non vogliamo farci la guerra con gli amici che sostengono Majorino». Citofonare a Calenda, che ribadisce che il candidato Pd «non è un estremista, ma rappresenta una linea molto di sinistra e non vuole nessun dialogo con Moratti. Ogni giorno il Pd va da Conte a dire che devono parlare e si trovano la porta chiusa. Un po' di dignità. Ma sono già scesi in piazza insieme per la pace e ora per il Reddito di cittadinanza, si alleeranno in Lombardia. Noi facciamo invece scelte su candidature di valore, in Lazio corriamo col Pd, nel Friuli se c'è un amministratore capace come Fedriga», il governatore leghista, «ci dialogheremo. Ma non c'è nessuna Opa, non scaliamo la Lega». Assicura che «tanti stanno bussando alla nostra porta» e «corriamo per vincere». Il segretario lombardo del Pd Vinicio Peluffo ribatte che «i sondaggi iniziano a raccontare la semplice verità, Moratti ha già perso, la partita è tra Majorino e Fontana. E i giochi di palazzo qui non funzionano». Dovrebbe aderire al Terzo Polo anche l'ex M5S Roberto Cenci. Nella lista Moratti sono pronti a confluire invece gli ex Fi Valentina Aprea e Mario Mauro e gli ex Lista Maroni Marco Tizzoni e Luca Ferrazzi.

Moratti presenterà domenica alle Stelline presenterà il suo progetto «Verso una Lombardia Migliore», spiegherà ai lombardi le ragioni della candidatura e i punti del programma.

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