È ORA CHE SE NE VADA

Egregio dottor Massimiliano Lussana, mi riferisco ai Suoi articoli sul rinnovo dei vertici di Confindustria Genova.
Sì, rinnovo. Mi sembra inconcepibile infatti che un presidente scadente come l’ingegner Marco Bisagno sia tanto attaccato alla sua poltrona da ricordare un passaggio di una vecchia canzone di Nilla Pizzi... «avvinto come l’edera». Perché?
Il presidente uscente di Confindustria Genova rappresenta forse centri di potere economico della nostra città? Ma, ancora più probabilmente, è davvero un bravo imprenditore, come molti si domandano anche nell’ambito dello shipping?
A mio avviso, la gestione di Bisagno, per quanto riguarda l’Associazione degli Industriali, è stata la peggiore della storia.
Concordo in pieno, caro Lussana, con le valutazioni oggettive espresse nei suoi articoli e penso anch’io che Vittorio Malacalza, per la sua storia imprenditoriale e per le sue qualità personali sarebbe, in questa situazione, la soluzione migliore per Confindustria Genova.
Mi permetta un’ultima domanda: il presidente Bisagno non aveva detto che rimaneva disponibile a essere riconfermato solo a patto che glielo chiedesse una larga maggioranza?
A quanto pare fino ad ora ha solo una «larga minoranza».

Con questo dimostra, ancora una volta, secondo me naturalmente, ci mancherebbe, di non rispettare le scelte e le aspettative degli imprenditori. A questo punto, a mio parere non esistono alternative: Bisagno «go home».
La ringrazio per l’attenzione, mi congratulo con Lei per la professionalità che ha sempre dimostrato e La saluto cordialmente.

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