«Ora la federazione della Cdl»

Il senatore: «Musso e la Oliveri sono state due rivelazioni e il ballottaggio si può vincere. Per la Regione tutti con Biasotti»

«Ora la federazione della Cdl»

Il Cavaliere - racconta Alfredo Biondi - ha avuto la vista lunga: «Il voto a Genova e in Liguria dimostra che Berlusconi ha avuto due intuizioni giuste: la Cdl vince se resta unita (per questo bisogna accelerare la federazione fra Forza Italia, An e Udc) ed è importante puntare sui circoli» aggiunge il senatore azzurro. Che parla anche del ballottaggio alla Provincia («è apertissimo»), di Enrico Musso («ha fatto meglio di politici più navigati») e del prossimo appuntamento elettorale: le regionali del 2010.
Senatore Biondi, è un voto da incorniciare per Forza Italia?
«Ho davanti agli occhi i numeri. A Genova, Forza Italia è al 23 per cento, quattro punti più delle politiche 2006, ben sei oltre le comunali del 2002. E il risultato è tanto più importante se pensiamo al successo di Biasotti».
Vuol dire che non vi ha rubato voti?
«Avevo proposto a Biasotti di fare il capolista di Forza Italia, ma non ha voluto. La sua lista è al 7 per cento, un dato da grande partito. Forse ha fatto bene a correre da solo, conquistando voti “nuovi” con il suo carisma».
Al Comune sarebbe andata meglio con un candidato diverso da Enrico Musso?
«Musso e la Oliveri sono state due rivelazioni. Musso in particolare ha dimostrato che per il Comune ci vogliono persone di cultura e competenti. È entrato in sintonia con la città».
Si sente dire che con Biasotti candidato sindaco la Cdl ora avrebbe il sindaco.
«Biasotti pensa alla Regione, ha il diritto a prendersi la rivincita su Burlando. Musso era la novità per Genova (io gli ho visto muovere i primi passi nel Pli) ed è diventato una certezza».
Da maestro, gli faccia un rimprovero.
«Se fosse partito in modo aggressivo con qualche giorno d’anticipo alla fine forse avrebbe avuto qualche voto in più. Ma era impossibile vincere, comunisti e vecchi socialisti posso disertare le urne per protesta, ma non voteranno mai centrodestra, chiunque sia il candidato. Musso ha fatto un grande lavoro, è riuscito dove politici più esperti di lui non erano riusciti prima».
Adesso c’è il ballottaggio. La Oliveri ce la può fare?
«Il distacco è minimo, sarà un voto apertissimo. I genovesi avranno qualche giorno in più per apprezzare la Oliveri, la nostra SuperRenata. E comunque non cambia il giudizio sul voto: il voto, cito Bertinotti, ha sradicato al sinistra dal Nord, la parte produttiva del Paese. In città sono cadute alcune delle roccaforti che sembravano inespugnabili».
La Cdl come si deve comportare adesso?
«Berlusconi l’aveva previsto: si vince stando uniti. Acceleriamo la federazione tra Forza Italia, An e Udc che, al di là di qualche capriccio di Casini, hanno una base elettorale comune. La Lega, invece, fa bene a stare da sola se si sente diversa, resterà nostra alleata».
E i circoli? Sono serviti?
«Io li guardo con interesse. La gente soffre perché non riesce a partecipare alla politica. I Circoli di Dell’Utri, quelli della Brambilla, le 300 Case del cittadino che ho creato con Raffaele Costa sono un antidoto alla politica incentrata sui leader, la leadercrazia. Sono un’apertura di credito verso chi non ha la tessera, Berlusconi anche in questo ha ragione».
Torniamo alle elezioni.

Nel 2010 sarà Biasotti il candidato alla Regione della Cdl?
«Me lo auguro».
Lei parla di unità del centrodestra, Biasotti avrà una sua lista?
«Lui ama la pesca e dico che in altura si pesca con due ami. Con la sua lista, insomma, potrebbe portare voti nuovi alla Cdl».

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