Ora il governatore vuole farsi un «Limoncello»

Ora il governatore vuole farsi un «Limoncello»

(...) E allora, cosa c’è di meglio sulla piazza del «M.Y. Limoncello», costruito dai cantieri Benetti (al top del settore), 35 metri e mezzo di stazza, linea classica, scafo in acciaio e alluminio, tre cabine per l’equipaggio e quattro per gli ospiti, 10 nodi di velocità di crociera sotto la spinta di due motori da 268 chilowatt che consumano 200 litri di carburante all’ora? Difatti: Burlando ci ha pensato un po’, sette minuti in tutto, molto di più di quanto dedica ai conti della Sanità. Poi s’è deciso, pare senza consultarsi con i colleghi di giunta, tanto sapeva già che avrebbero condiviso: «È un affare!» ha esclamato il governatore, felice, forse, solo come quando, da ministro de Trasporti, giocava coi trenini. Dagli torto: dopo tutto, si tratta di un super-yacht seminuovo, sequestrato dalla Guardia di Finanza a un facoltoso sessantenne americano che l’aveva acquistato e registrato come «charter», imbarcazione da noleggio, usufruendo di agevolazioni fiscali megagalattiche, ma consentite dalla nostra legislazione da Bengodi. Come dire: risparmio Iva di 400mila euro per l’importazione dello scafo dalla Croazia, abbattimento dell’80 per cento dell’Ires (il reddito d’imposta sulle società), risparmio di 30mila euro ogni pieno di gasolio.
Ma il «massimo dei massimi», il sessantenne furbacchione americano, ex diplomatico in pensione, l’aveva realizzato con il contratto di noleggio. Affittando a se stesso. E diventando così, contemporaneamente, proprietario e ospite. Esentasse. Risultato: un’evasione fiscale di oltre due milioni di euro. Quando le Fiamme Gialle se ne sono accorte, hanno provveduto al sequestro e successivamente, ai sensi della normativa vigente sulle confische dei beni prevista dalla Finanziaria 2008, l’hanno messo a disposizione di chi fosse interessato. È a questo punto che si fa avanti Burlando. Con le migliori intenzioni, si presume: adibirlo, ad esempio, a wave watching, l’osservazione dei cetacei nel loro «santuario» del Mar Ligure. O metterlo a disposizione del turismo nautico nelle Cinque Terre. Sorge il dubbio: ammesso e concesso che la Regione ottenga cotanto super-natante in affidamento gratuito (persino lo scopino del water è in oro massiccio, certificato 24 carati), i costi di manutenzione, carburante ed equipaggio sarebbero tutt’altro che indifferenti - indicativamente 65mila euro a settimana -, e una gita a bordo, per non mandare a bagno le casse della Regione - vero, professor G.B. Pittaluga? -, avrebbe prezzi proibitivi per il pubblico. «Eppure il governatore persevera - sbotta il consigliere regionale, Nicola Abbundo (Moderati per il Pdl) -. Burlando ha presentato regolare istanza, il 3 aprile scorso, presso l’Ufficio delle Dogane, per l’affidamento in custodia di ’sto po’ po’ di Limoncello, ma non risulta che ci sia stato un provvedimento autorizzativo della giunta.

E poi - aggiunge Abbundo, che ha presentato un’interpellanza al presidente del consiglio, Mino Ronzitti - che ci farà, il governatore, col mega-yacht? Sono solo presunte e fumose le utilizzazioni per osservare le balene o la costa del levante ligure». Certo, comunque, non si potrà insinuare di uso personale. Sempre naturalmente che qualcuno, ai piani alti del palazzo di De Ferrari, non abbia equivocato sul «Limoncello», bere per dimenticare.

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