
Questa volta per la Pinacoteca di Brera qualcosa si muove davvero. Con certezza ci sono 23 milioni di euro che verranno investiti a stretto giro di posta. I bandi concorso per iniziare i lavori della «Grande Brera» saranno emanati entro fine mese. Ecco quello che è stato annunciato ieri nella Sala Azzurra di Palazzo Litta. Il direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia Caterina Bon Valsassina ha dato conto delle scelte che sono state fatte per allocare i 23 milioni di euro stanziati dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica a favore della Pinacoteca e per il trasferimento dell'Accademia di Belle Arti nelle caserme di Via Mascheroni, risolvendo così i problemi di spazio che da decenni costringono la Pinacoteca ad essere un museo in perdita (il Mibac rappresentato ieri dal segretario generale Antonia Pasqua Recchia non è in più in grado di ripianare il passivo). Un museo che espone solo la metà delle opere in suo possesso.
Scelte operative realizzate davvero in fretta. I fondi sono stati deliberati solo il 23 marzo. Ecco come li ha spiegati Bon Valsassina: 17 milioni per il restauro di Palazzo Citterio, contiguo all'Accademia e in grado di fornire degli spazi adatti a esporre in breve tempo le opere che ora nella Pinacoteca non sono visibili. «Con i ribassi d'asta contiamo di riuscire a porre in essere tutto il restauro - ha detto Bon Valsassina - per gli allestimenti invece contiamo sull'assessore Boeri e sulla sua capacità di trovare degli sponsor privati». Una scelta logica quella di intervenire sul palazzo. Già dagli anni '70 era stato acquisito a questo scopo e poi dimenticato lì (è stato anche occupato dal collettivo Macao). Altri 4,5 milioni verranno stanziati per la sistemazione del tetto del Palazzo di Brera: «È dagli anni '50 che lo si rattoppa soltanto senza fare un intervento generale, non si poteva aspettare». Il resto della cifra per svuotare la caserma Magenta e a iniziare i rilievi strutturali che serviranno alla progettazione del «Campus» dell'Accademia. Ma questo rispetto al progetto Grande Brera è soltanto uno «start up». Per realizzarlo tutto servono altri 85milioni (secondo le previsioni del Mibac, forse un po' al ribasso). Almeno altri 30 milioni solo per la realizzazione del Campus (senza il quale non si può spostare l'Accademia liberando spazi a Brera). E sul come e sul quando arriveranno questi fondi al momento non c'è certezza. «L'anno prossimo ci attiveremo per trovare dei finanziamenti europei, per ora lavoriamo con quello che abbiamo». Ha spiegato, pragmatica, Bon Valsassina. Ma tempi e modi sono quanto mai aleatori, il che preoccupa soprattutto i docenti e gli studenti dell'Accademia. Abbastanza per far sussurrare a qualcuno in sala: «non andranno oltre la sistemazione di palazzo Citterio...».
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