Ora i ds vogliono fare fuori la sinistra «misericordiosa»

Non vi è dubbio che la tolleranza zero, annunciata da Giuliano Amato, sia una svolta. Non a caso la nuova linea assume la scelta fatta dal sindaco di Bologna Cofferati. Ciò dà forma nuova all’antico «partito dei sindaci» che, questa volta, si esprime usando la mano della legge contro chi svolge attività illegali come lavavetri e commercianti di merce contraffatta: un’economia sommersa che ha costruito attorno alla presenza di extracomunitari un velo di protezione della legge, anche quando la loro attività investe settori come la prostituzione e la droga.
Per la prima volta si infrange il principio che l’extracomunitario, in quanto povero, ha diritto di fare tutto quello che può. Ciò che non è consentito agli italiani poveri viene consentito a chi cittadino non è: quest’ultimo è protetto da un singolare statuto di asilo politico, conferito non per motivi politici, ma per motivi sociali. Il diritto di cittadinanza viene limitato dal dovere di accoglienza. Su questa concezione si intrecciano diverse culture; quella cattolica della beneficenza e della misericordia e quella della nuova sinistra, che vede nella diminuzione dello Stato in nome del bisogno umano, la singolare evoluzione del concetto marxista di classe. Quella di Amato è una carica esplosiva contro la sinistra umanitaria, che vede nell’alieno dal sistema Paese il beneficiario del privilegio della diversità. Il fatto che al centro di questa iniziativa vi sia la sinistra toscana riveste un forte significato. È nel cuore del Paese postcomunista per eccellenza che viene introdotta l’idea della «tolleranza zero», il sentimento che l’ordine legale è il primo diritto del cittadino. Se la linea di Firenze verrà scelta da altri comuni, vorrà dire che il Ds nel suo insieme ha deciso di informare la propria prospettiva politica su un piano culturalmente sensibile come la piena protezione del diritto di cittadinanza. Ma questo può determinare l’atteggiamento su un’altra questione, quella della cancellazione della legge Bossi-Fini in base al principio che ciò che viene dal governo Berlusconi nuoce al paese.
Il Ds cerca di definirsi come un partito della legge e dell’ordine; il che è molto lontano dalle altre componenti di questa maggioranza, non solo quella di Rifondazione Comunista. C’è anche il mondo cattolico che la sostiene e che contrappone il principio del bisogno a quello della legalità. Amato è dunque il centro di un cambiamento politico, che si manifesta anche in altri atti, come la dichiarazione che i comuni delle aree «infuocate», le regioni del Sud quasi tutte di centrosinistra, non hanno fatto il catasto nelle terre bruciate per impedire l’uso del fuoco per creare spazio utilizzabile o edificabile.

Il ministero degli Interni è divenuto dunque gradualmente un indicatore politico della coalizione di sinistra. Ma ciò contrasta l’alleanza tra Prodi e il sentimento della sinistra misericordiosa su cui si fonda l’immagine della coalizione.
bagetbozzo@ragionpolitica.it

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