Claudia Passa
Visto che da tempo le loro proteste cadono nel vuoto, visto che non riescono a farsi ascoltare dallamministrazione capitolina, visto che neppure uninterrogazione urgente al sindaco presentata da Adriana Spera (Rifondazione Comunista) ha mai ottenuto risposta, hanno deciso di bussare alla porta del difensore civico.
Tornano alla carica gli abitanti di via Nizza, tramite il «comitato per il passante Salaria - Regina Margherita», sulla storia infinita dei lavori di rifacimento della strada e delle vibrazioni prodotte dal transito degli autobus, ora deviati. E stavolta si appellano direttamente a Ottavio Marotta, difensore civico, per denunciare quella che a loro parere è una «violazione dello statuto del Comune di Roma», da parte «del Campidoglio e del II municipio». Larticolo a cui fanno riferimento è il numero 2, che al comma 3 recita: «Lazione amministrativa (...) è svolta secondo criteri di trasparenza, imparzialità, efficienza, rapidità e semplicità nelle procedure per soddisfare le esigenze della collettività e dei clienti dei servizi». E al comma 4: «Il Comune assicura la più ampia partecipazione degli appartenenti alla comunità cittadina, singoli o associati, allamministrazione locale ed al procedimento amministrativo, e garantisce laccesso alle informazioni in possesso della pubblica amministrazione (...)».
Secondo il comitato, «Comune e municipio li hanno violanti entrambi». Il perché è presto detto: «Non hanno mai informato nessuno che via Nizza era stata chiusa da un giudice, anzi hanno tentato di fra passare i lavori come normale routine». Ma la recriminazione - affidata dai cittadini ad un comunicato di fuoco - non finisce qui. Non è una novità, infatti, che una delle cause scatenanti della sollevazione popolare sia stata la decisione di far transitare proprio da via Nizza (una strada piccola e stretta) i percorsi di ben quattro linee dellAtac, causando deleterie vibrazioni al punto che la strada è stata chiusa per lavori, e «ignorando» la vicina e ben più agevole arteria di via Savoia.
«Quando sono stati cambiati i percorsi degli autobus ignorando lesistenza di via Savoia - scrive ancora il comitato - hanno agito in contrasto con lart. 36 comma 4 dello stesso Statuto». Che recita: «Il Consiglio Comunale dispone altresì che siano garantite forme di partecipazione e di controllo da parte degli utenti».
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