«Ora o mai più» Il teatro canzone di Giulio Casale

Lo chiamano il «poeta rock», ma non di solo rock è fatto Giulio Casale. Lui che le parole e la musica ce le ha scritte nel sangue, canta, scrive, recita. E soprattutto non si ferma mai. E fa riflettere ma anche sorridere nel suo ultimo spettacolo di teatro-canzone che va in scena fino al 29 febbraio alla fabbrica del Vapore, «Ora o mai più», scritto e diretto da lui stesso.
E sarà per quella voce magnetica che t'incanta comunque, sia che stia parlando o cantando, per quella presenza scenica non comune e per quella capacità di mettersi in gioco, sarà che Casale si interroga, ma ti pone anche davanti ai tuoi interrogativi senza mai mettersi in cattedra, che riesce a mettere al centro dell'attenzione la crisi della società, nelle sue diverse sfaccettature, guardandola da vicino, in modo assolutamente personale.
Lo fa attraverso le canzoni, alcune nuove, composte per l'occasione, altre già note al pubblico come quella che dà il titolo allo spettacolo, e che lo chiude, «Ora o mai più», inclusa nel suo più recente lavoro discografico In fondo al blu, e attraverso le parole.
«Non si tratta di un concentro a teatro - precisa Casale - anche se le canzoni rappresentano parte integrante del racconto. Metà dello spettacolo è infatti costruita come un monologo su base musicale, mentre l'altra metà è cantata ed accompagnata solo dal suono della chitarra acustica».
Così il teatro-canzone diventa uno strumento privilegiato per raccontare la crisi dell'uomo del terzo millennio. «Il teatro-canzone è un ottimo mezzo per raccontare il presente; è quasi una sorta di teatro civile, ma non di memoria. Nello spettacolo c'è spazio anche per la satira politica e per un'invettiva sul conformismo, in uno scontro frontale con questa realtà che ci circonda. Ma non solo. Porto in scena anche una cover dei Rem, Belong. È un momento a cui sono molto legato, perché la parola protagonista è "amore", oggi così abusata.

Le vicende personali di molti raccontano infatti un’impreparazione all’amore, che è inclusa nella nostra impreparazione a tutto, nella nostra incapacità di percepire la vera empatia, che è prima di tutto la capacità di aprirsi all'altro».
Ora o mai più
Fabbrica del Vapore
fino al 29 febbraio
Info 02-8693659
www.tieffeteatro.it

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