nostro inviato a Istanbul
Il Paperino sudamericano è di nuovo davanti al compagno del nord. A Monza sarà lui ad arrivarci da leader ferrarista. Questione di un punto, ma in F1 contano anche i minimi dettagli. Il ragazzo è felice, mima il saltello di Schumi sul podio, mentre suo padre Luiz Antonio dedica il successo ai compaesani di Cerignola e punta tutto ci mancherebbe sul figlio: «Io credo nel mondiale e ci crede Felipe dice . Mio figlio non è secondo a nessuno, questa corsa lo dimostra, su certe piste è più difficile dettare il ritmo che inseguire... Lui non mi chiede mai consigli, prima del via lho guardato in faccia e ho capito, ho capito che era pronto a vincere. Quando è sotto pressione sa tirare fuori il massimo». E via, il babbo se ne va trotterellando con indosso quella maglietta gialla che «mi ha regalato lui per la festa del papà», dirà giustamente fiero.
Felipe, suo papà è davvero orgoglioso...
«Anche io sono orgoglioso di avere un padre come lui. La famiglia mi ha insegnato tanto».
E per voi, mezzi italiani, fra due settimane ci sarà pure il Gran premio di casa Ferrari.
«Sì, e sarà bello tornare a Monza dopo questa vittoria. Mi era già successo lo scorso anno. Daremo tutti il massimo per i tifosi italiani e per la squadra. E poi è una pista che mi piace, sarebbe fantastico riuscire a vincere anche lì. È lobiettivo».
Ora le vetta mondiale dista 15 punti, tutto è possibile?
«Diciamo che è un po più possibile: rispetto a prima del via ho recuperato 6 punti. Io, nei momenti difficili e importanti, riesco sempre a fare bene: questo campionato resta aperto, noi dobbiamo continuare così. È un risultato che mi dà gas dopo quanto accaduto in Ungheria».
Il presidente vi aveva ordinato di vincere, di fare la doppietta?
«Ogni tanto il presidente ci dà degli schiaffi... Stavolta, in realtà, non lo erano; però ci ha detto di spingere fino in fondo. E io ci proverò».
Ha avuto il suo bel da fare anche nellabitacolo.
«È vero, si era rotta una bocchetta dellaria posta sopra il casco: creava delle fastidiose e rumorose turbolenze, per cui mi deconcentrava. Ad un certo punto lho proprio spaccata con la mano e gettata via... Erano cinque giri che la sentivo sbattere».
La Turchia le porta davvero fortuna.
«È fantastica: tre gare, due vittorie di fila e due pole. Amo questa pista difficile, amo questo posto, qui è arrivata la svolta della mia carriera, qui ho vinto la mia prima corsa e ho iniziato stabilmente a lottare con i migliori piloti».
Ad un certo punto si è ritrovato Raikkonen davvero vicino.
«Questa è una pista difficile, la cosa più impegnativa è stata mantenere sempre la concentrazione: ad un certo punto ho commesso un piccolo errore alla curva sette e Kimi si è fatto sotto. Ma senza quella sbavatura non avrei avuto problemi».
Il quasi kappaò di Hamilton?
«Ovvio, aiuta: mi ha permesso di recuperare sei punti».
E ora il mondiale è un po più possibile...
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