"Ora con Sala, ma poi si vedrà. Majorino? Restiamo perplessi"

Pastorella: "Corteggiati, centro decisivo". Scalpelli: "Qui Fi può tornare primo partito"

"Ora con Sala, ma poi si vedrà. Majorino? Restiamo perplessi"
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La sua presenza ha fatto «alzare qualche sopracciglio» a sinistra ma «la rivendico». Giulia Pastorella, vicepresidente di Azione, deputata e capogruppo dei Riformisti per Sala a Milano, ieri alla kermesse di Forza Italia strappa applausi. Carlo Calenda giorni fa ha lanciato il sasso, «potremmo avere un nostro nome alle prossime Comunali». Ieri Fi ha aperto le porte della coalizione. Pastorella per ora afferma che «non per forza» sarà confermata l'alleanza con Pd e Avs alla prossima tornata. «Sicuramente sono i nostri interlocutori naturali, sono capogruppo di maggioranza, tuttavia in Consiglio spesso abbiamo preso le distanze da posizioni della giunta o degli altri gruppi. Non siamo ideologici e non ci precludiamo nulla, non siamo schierati per forza in uno o nell'altro blocco di schieramento. Come liberal democratici e centristi possiamo e dobbiamo dialogare chi condivide la nostra idea di città». É convinta che la partita «si giocherà al centro, sposterà e farà vincere l'uno o l'altro schieramento. Siamo corteggiati, useremo questo peso politico per orientare il più possibile la scelta dei candidati e influire sugli equilibri. A noi stanno scomodi diversi alleati a destra come a sinistra, per questo la priorità è rafforzare il terzo polo liberaldemocratico». Poi «il sistema elettorale fa sì che bisogna per forza dialogare, cercheremo di trovare i volenterosi che siano allineati sulla nostra idea». Azione non aveva appoggiato il Pd Pierfrancesco Majorino alle Regionali, ora il suo nome è in pole per Milano: «Le perplessita che avevamo restano» afferma Pastorella.

Sul palco anche l'ex assessore di Albertini ed ex supporter di Italia Viva Sergio Scalpelli: «Nel disastro dell'ex terzo polo, alle Europee a Milano le due liste insieme hanno preso il 13%, elettori liberali, popolari, di tradizione riformista. Fi può essere a Milano la sintesi di queste forze e può tornare ad essere il partito egemone del centrodestra».

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