
da Los Angeles
"È la storia di un immigrato che arriva da posti lontani". È bastata questa frase, di James Gunn, il regista del Superman, durante la proiezione in anteprima a Los Angeles, per scatenare furiose polemiche, soprattutto da parte dei sostenitori di Trump che hanno accusato il regista di voler fare politica. Gunn però ha gettato acqua sul fuoco: "È un film per tutti, che cerca di consegnare un messaggio di positività e ottimismo". C'è in però una battuta nel film che conferma la vena polemica e politica. Lois Lane, interpretata da Rachel Brosnahan (Marvelous Mrs. Maisel), intervista Clark Kent/Superman che questa volta ha il volto e i muscoli di David Corenswet - e lo apostrofa: "Sei entrato illegalmente nel paese". Gunn spiega di non essersi voluto riferire tanto agli Stati Uniti quanto all'intero mondo e all'andamento attuale delle politiche migratorie: "Questa storia è un aneddoto su cosa sta succedendo un po' dappertutto e Superman rappresenta l'opposto. Lui prova empatia per l'umanità ed è sempre dalla parte degli oppressi, non importa chi siano, dove siano, o da quale paese provengano. Credo che sia importante far vedere che è possibile andare contro corrente, tornare ad una natura umana più comprensiva e dotata di empatia". Attenzione però, avverte il regista. Il film non è e non vuole essere un pistolotto sulla maniera in cui l'umanità deve affrontare i problemi sociali. "E' una storia spettacolare e divertente, molto ben bilanciata fra la necessità di intrattenere, con uomini e cani volanti, con robot, effetti speciali e magie, e quella di avere una sua profondità".
David Corenswet, trentaduenne di Philadelphia dal fisico scolpito, raccoglie l'eredità di Henry Cavill, l'ultimo Superman (in Man of Steel, di Zack Snyder, uscito nel 2013 e in grado di incassare 670 milioni al box office mondiale). "Si tratta di una responsabilità notevole", dice l'attore, che afferma di aver preso come punto di riferimento soprattutto Christopher Reeves, il Superman del classico del 1978 diretto da Richard Donner e dei successivi sequel di Richard Lester e Sidney J. Furie.
David Corenswet ha in comune con Reeves gli studi alla prestigiosa scuola d'arte drammatica Juliard. "Ho ascoltato una sua vecchia intervista, che spiegava appunto come si è sentito nel passare da ruoli drammatici a teatro alla mantella di Superman. Credo, e lui era d'accordo con me, che quando hai una buona base poi puoi fare tutto. Indossare il costume del supereroe non è riduttivo, anzi è un grande onore".
A indossare la mantella rossa tipica di Superman questa volta è anche un aiutante particolare, un cagnolino bianco e volante che i fan dei fumetti conoscono bene: Krypto. "Per realizzarlo digitalmente ho chiesto aiuto al mio cane, un meticcio adottato togliendolo da una brutta situazione dice James Gunn . Per fare Krypto abbiamo scannerizzato le foto del mio trovatello e abbiamo creato un modello tridimensionale, lo abbiamo fatto diventare bianco, perché in realtà lui è marrone, ed ecco come è nato Krypto, Superdog dal muso buffo e dalla terribile personalità".
Ma non è solo il cane Krypto la novità di questa edizione di Superman "Abbiamo avuto l'ambizione di presentare al pubblico e ai fan un mondo nuovo, una realtà alternativa dove i supereroi esistono da 300 anni e in cui Superman non sarà l'eroe che conosciamo.
Raccontiamo la storia dei suoi dissidi interni". Il suo antagonista sarà Lex Luthor, geniale e megalomane come da fumetto, interpretato da Nicholas Hoult che dice: "Confermo quello che dicono tutti: fare l'antagonista è molto, molto divertente".