«Ora tolleranza zero» Ma è polemica sulla «deportazione»

La sinistra radicale e l’Arci in rivolta contro il giro di vite di Palazzo Marino: «Gli immigrati sono perseguitati». Dal Pirellone pieno appoggio al «metodo Milano»

«Ora tolleranza zero» Ma è polemica sulla «deportazione»

«I milanesi ringraziano». Basta un telegramma al vicesindaco Riccardo De Corato per spiegare le ragioni della «tolleranza zero». Dopo quattro giorni in cui i ghisa hanno passato al setaccio tram e autobus Atm, mezzanini del metrò e semafori, il bilancio è di 43 clandestini fermati e consegnati all’autorità di polizia. Operazioni a tratti spettacolari, a giudicare dai capannelli di passanti sui luoghi dei blitz, con l’impiego di mezzi blindati per evitare le «solite fughe dei portoghesi», riferiscono al comando di piazza Beccaria. E nei confronti di chi si scandalizza davanti a tanto zelo, De Corato fa spallucce: «Il Nucleo di tutela del trasporto pubblico è stato istituito otto anni fa proprio a questo scopo. Stiamo solo intensificando le identificazioni, in accordo con Atm, specie su linee problematiche come la 90-91, il 15 e il 3. Anche a seguito di denunce e segnalazioni che abbiamo ricevuto dagli cittadini, comitati di quartiere, consigli di zona, autisti dell’azienda municipalizzata. Allarmi che riportavano continui furti, aggressioni, vandalismi. Sono polemiche pretestuose», chiude la questione il vicesindaco.
Eppure il clima da Grande mela modello Giuliani ha fatto storcere il naso a parte dell’opposizione e del terzo settore. Ecco le dichiarazioni di Luciano Muhlbauer, consigliere di Rifondazione comunista al Pirellone: «Sarebbero questi i poteri maggiori attribuiti dal governo alle città? Si profila uno scenario inquietante: difficile definire quanto fatto a Milano dalla polizia locale normale routine... È inaccettabile organizzare retate che finiscono per coinvolgere in maniera indiscriminata solo le persone dall’aspetto non italiano». Poi c’è la presa di posizione dell’Arci, per bocca del responsabile immigrazione Filippo Miraglia: «Sfido chiunque a sopportare il fatto di essere fermati in continuazione dalle forze dell’ordine. Ciò non potrà che avere effetti negativi sul rapporto tra le etnie in città e aumenterà di molto tra gli stranieri la sensazione di essere perseguitati». Miraglia addirittura prevede un futuro da banlieu parigina.
Davvero troppo per Massimo Ponzoni, assessore regionale alla Sicurezza, che replica appoggiando in pieno la strategia di Palazzo Marino: «Questo è il metodo giusto, altro che persecuzioni. Perché basta prendere un mezzo pubblico, in particolare di sera, per accorgersi della paura percepita dai cittadini a causa dei continui reati subiti». Ponzoni non ha dubbi: «Chi non condivide la linea della tolleranza zero evidentemente vuole favorire chi si trova nel nostro Paese in modo irregolare. La Regione, mi sembra importante ribadirlo - conclude l’assessore - è dalla parte di chi rispetta le leggi». Come a dire «ben venga maggiore autonomia per gli enti locali sul tema dell’illegalità».


Intanto è attesa per oggi la nomina del prefetto Gian Valerio Lombardi a commissario straordinario per l’emergenza. Assieme al varo del pacchetto sicurezza, per nomadi che vivono d’espedienti e clandestini il vento - forse - è davvero cambiato.

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