La morte di quattro alpini in un agguato in Afghanistan riporta la centro delle polemiche in Italia il Lince, il mezzo blindato sul quale i militari viaggiavano al momento dell’agguato. Il Vtlm (veicolo tattico leggero multiruolo) Lince, contro cui è esploso ieir l’ordigno dei talebani, è un mezzo militare italiano protetto usato anche nella missione in Libano.
Si tratta di una sorta di gippone blindato e modulare, a trazione integrale, in grado di affrontare terreni difficili e condizioni d’uso estreme. Per aumentare la protezione dalle mine, antiuomo e anticarro, sono state adottate diverse soluzioni, tra cui una speciale blindatura nella parte inferiore e l’aumento dell’altezza da terra. Anche l’abitacolo è protetto da un parafiamma, ma sono disponibili kit per protezioni più pesanti, da usare a seconda delle esigenze. Nella versione standard pesa circa sette tonnellate a pieno carico e può trasportare quattro uomini equipaggiati; è tuttavia un mezzo agile, che può superare forti pendenze e raggiungere i 130 chilometri orari. Il «Lince» sono di produzione italiana (Iveco). La loro caratteristica di mezzi anti-mine li rende utili in Afghanistan, dove questa minaccia è da sempre incombente: in più di un attentato si sono dimostrati determinanti nel salvare la vita agli uomini a bordo. Recentemente sono stati adottati accorgimenti per una migliore protezione del mitragliere che sta in «ralla», la torretta del mezzo. Ieri, il blindato Lince non ha resistito alla carica dell’ordigno esplosivo piazzato dai miliziani talebani. Eppure, ha detto il generale Massimo Fogari, portavoce dello Stato Maggiore della Difesa, ai microfoni di SkyTg24, sono stati «numerosissimi gli attacchi subiti dai mezzi Lince» in dotazione ai militari, ma «di norma il personale si è sempre salvato, invece questa volta abbiamo subito perdite». Il veicolo blindato multiruolo Lince è stato capace di resistere alle cariche esplosive degli ied (Ordigno esplosivo improvvisato) fino a circa un anno fa, ma di recente i miliziani hanno perfezionato i loro attacchi, usando cariche esplosive sempre più potenti, tali da rendere necessario una maggiore protezione. Per questo, il governo italiano ha deciso di inviare sul fronte afgano i mezzi Freccia, più lenti, ma dotati di un’ulteriore protezione.
In un’informativa al Senato di luglio, il ministro della Difesa Ignazio La Russa, ha ricordato «la costante azione nell’aggiornare continuamente gli equipaggiamenti e le soluzioni tecniche disponibili in teatro, che possono meglio contribuire alla sicurezza del contingente».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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