Un’ordinanza del Consiglio di Stato, accogliendo il ricorso di Air One, sospende la gara rilevando irregolarità avvenute nel processo di assegnazione Annullata la cessione di Volare ad Alitalia

L’atto è già esecutivo. Ma il dossier torna ora al Tar per il giudizio di merito

Paolo Stefanato

da Milano

Torna nell’incertezza il futuro di Volare, la compagnia aerea che il commissario straordinario, Carlo Rinaldini, ha ceduto nell’aprile scorso all’Alitalia. Dopo una serie di ricorsi, con esiti diversi, presentati dalla seconda classificata nella gara, la compagnia romana Air One e dopo il pronunciamento del Tar del Lazio, che il 10 maggio aveva avallato l’acquisto da parte di Alitalia, ieri la situazione si è improvvisamente azzerata: il Consiglio di Stato ha annullato la gara sospendendo, con effetto immediato, l’assegnazione di Volare.
Di fatto, il massimo organo della giustizia amministrativa «sospende gli effetti del decreto del ministero delle Attività Produttive, del 17 marzo 2006, nonché dei precedenti atti di gara». E consente al commissario straordinario di Volare di agire «autonomamente» riguardo le misure conservative da adottare «in attesa che sia rinnovata la gara». Il ruolo del commissario, dalla sentenza, appare cruciale. Perché l’appello di Air One è stato accolto non già per la motivazione principale sostenuta dalla compagnia di Carlo Toto - e cioè che Alitalia ha presentato l’offerta per Volare mentre era ancora «in odore» di aiuti di Stato - ma perché, secondo i giudici, ci sono state delle «violazioni del bando» di gara per la vendita di Volare: quanto riportato nei verbali di apertura dei plichi e di selezione delle offerte indica - secondo i giudici - che «le operazioni si sono discostate» da quanto riportato nel bando.
L’ordinanza del Consiglio di Stato entra nel merito dei dettagli di analisi delle offerte indicati nel bando di gara, venendo alla determinazione che nel momento cruciale della valutazione delle offerte tecniche ed economiche, è mancata la presenza del notaio, assente anche nella fase della determinazione del rilievo dei quattro criteri di valutazione delle offerte; ma soprattutto «la ponderazione dei criteri, indicati nell’allegato A (del bando, ndr) è avvenuta successivamente all’apertura dei plichi contenenti le offerte tecniche ed economiche e, dunque, dopo la conoscenza delle stesse». Come dire che prima si sono aperte le buste, poi si è deciso con che metro valutarle.
Difficile prevedere che cosa accadrà a questo punto. Sospendendo gli effetti del decreto di assegnazione emesso dal ministero, di fatto viene annullata la cessione di Volare, che quindi - intuibilmente - rientra nella gestione ordinaria del commissario. Il Consiglio dice testualmente «in attesa che sia rinnovata la gara». Sarà dunque redatto un nuovo bando? È prematuro in questo momento dirlo, perché l’ordinanza del Consiglio di Stato è la seconda fase del «giudizio cautelare», e rinvia al giudizio di merito di primo grado che dovrà essere espresso dal Tar del Lazio, presumibilmente non prima di un mese e mezzo. In quella sede sarà detta la parola definitiva sulla vicenda, salvo un ulteriore ricorso allo stesso Consiglio di Stato. La vicenda, come si vede, è intricatissima.
L’ordinanza è immediatamente esecutiva. Dovrebbero essere dunque annullati tutti gli atti avvenuti nell’ultimo periodo, a cominciare dalla cessione dei rami d’azienda alla «newco» creata da Alitalia, che è stata affidata all’amministratore delegato Lorenzo Riva. Alitalia ha inoltre già pagato al commissario i 38 milioni offerti per Volare, cifra che ha contribuito (insieme agli impegni di sviluppo e di mantenimento del personale) a farle vincere la gara, in cui Air One si è classificata seconda con 29 milioni: saranno restituiti?
Soddisfazione è stata espressa da quest’ultima, che dopo una strenua battaglia legale, a tutti i livelli, si vede nuovamente rimessa in gioco.

Alitalia ha affidato la sua reazione a un laconico comunicato in cui «prende atto dell’ordinanza» e «confida» che le irregolarità siano prontamente sanate «non risultando minimamente inficiata dalla pronuncia di questo giudice amministrativo la validità dell’offerta Alitalia».

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