da Milano
Ore decisive per il negoziato fra i manager di Hera, Iride ed Enia: obiettivo, arrivare a un accordo per dar vita alla seconda utility del Nord, alla spalle di A2A, entro il 30 settembre. A tuttoggi, tuttavia, le distanze restano immutate - concambi, piano industriale e governance - e lo scenario più probabile, dopo la scadenza dellesclusiva, potrebbe vedere lavvio di trattative a due fra Iride ed Enia o fra Enia e Hera, ma anche fra Iride e un partner straniero.
In altri termini, il piano attuale prevede la fusione a tre, ma se tutto dovesse precipitare le aziende coinvolte potrebbero prendere altre strade. E i potenziali partner interessati a un ingresso in Iride non sarebbero difficili da trovare, da Endesa a E.On, a Gaz de France, come sottolineano alcuni analisti. Non è da escludere poi, anche lopzione tutta regionale con unaggregrazione fra Enia e Hera. Fonti vicine al dossier aggiungono che il vero nodo del negoziato riguarda soprattutto il piano industriale e, in ultima analisi, la governance. «Sta prendendo piede il sistema duale, lunico che consente loperazione perché moltiplica i posti da assegnare fra i vari azionisti», osserva una delle fonti.
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