«Ormai serve solo una terapia d’urto»

«Per arginare il consumo record di droga nella capitale bisogna agire, magari correndo il rischio di essere impopolari. Servono insomma iniziative forti, dure, che colpiscano il cuore della gente».
Ne è convinto Samuele Piccolo, consigliere comunale di An. «È una guerra contro il tempo - afferma in una nota -. Bisogna entrare nelle case con immagini forti prima che nelle nostre abitazioni arrivi la droga. Non si può continuare a proporre solo numeri, stime che pure hanno la loro importanza, come quella odierna di Cittadinanzattiva che parla di codice rosso per Roma e che dice che il Lazio è la prima regione in Italia per numero di morti e per consumo di droga. Sono anni che dico questo e che lo ripeto con angosciante monotonia ogniqualvolta accadono fatti che riguardano la droga. L’ho denunciato ad aprile, quando a Montesacro è stato assassinato un ragazzo di vent’anni, vittima due volte degli stupefacenti, quando si è scoperta la tossicodipendenza della povera Vanessa, quando la scorsa settimana qualcuno ha accertato la presenza della cocaina nell’aria di Roma». «Sono anni che mi batto per un’informazione diversa - continua -. Occorre agire come è stato fatto in Francia per contrastare il dramma degli incidenti stradali che provocano, come la droga, migliaia di morti ogni anno. Ebbene, lì si è avuto il coraggio di entrare nelle case dei francesi trasmettendo in tv immagini scioccanti e devastanti dei danni e delle conseguenze che gli incidenti stradali provocano nel corpo e nella mente della gente. Gli stessi effetti devastanti che produce la droga. Certo, lì si è potuto fare e i risultati sono stati eccellenti con i sinistri che sono calati di un terzo.

Da noi sarà difficile pensando di doverci confrontare con chi approva leggi che raddoppiano la dose minima e poi chiedono l’intervento dei carabinieri nelle scuole». «Io, comunque - chiude - presenterò al Comune questa proposta, chiedendo di poter iniziare questo tipo di informazione partendo dalle scuole medie».

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