"Orphan" l'horror voluto da Di Caprio scatena le polemiche negli Usa

"Orphan" l'horror voluto da Di Caprio scatena le polemiche negli Usa

La sua faccia, spaventosa, è sui cartelloni del film in uscita Orphan in tutte le strade di Los Angeles. Dal vivo, però, Isabelle Fuhrman è una bambina di undici anni, con le trecce, le lentiggini e i denti che hanno bisogno dell’apparecchio. «No, non mi sembra strano vedermi in giro per la città truccata in quel modo - ha raccontato -, sono i miei amici che si impressionano». Eppure riesce a fare paura anche ai giornalisti, alternando sorrisi a sguardi inquietanti, gli stessi che adotta nel film.

Orphan, che ha già provocato polemiche da parte degli orfanotrofi, è un horror che ha il sapore di un thriller, e che vede due star come Peter Sarsgaard e Vera Farmiga nei panni dei protagonisti. Dopo aver perso una bambina poco prima della nascita, e aver superato problemi di alcolismo e di coppia, John e Kate decidono di adottare un’altra bambina per superare la perdita e tenere compagnia ai figli Danny e Maxine. La scelgono in un collegio religioso per ragazze, ma presto iniziano ad accadere nella loro vita violenze e tragedie che non hanno spiegazione, ma che sembrano portare all’innocente nuova arrivata. Se Kate non crede alla bambina, suo marito John sembra non capire cosa sta accadendo.

«Dal suo punto di vista, è l’unico che segue la logica - ha spiegato Peter Sarsgaard -. Vede una bambina che non riesce ad adattarsi e che ha avuto esperienze traumatiche e, dall’altra parte, vede la moglie che sembra diventare matta. Tutti i problemi che avevano già prima vengono fuori e non riescono a comunicare. È questo il cuore del film».

Dietro questo progetto c’è la Appian Way production company di Leonardo DiCaprio: «È da lui che è partita l’idea - hanno raccontato i produttori Joel Silver e Susan Downey -, gli piacciono gli horror e questo aveva qualcosa in più rispetto ai soliti film del genere». «La storia era fantastica - ha aggiunto Peter Sarsgaard -, mi è piaciuta perchè non ti chiede di credere a cose che non hanno senso, costruisce una storia che tiene dall’inizio alla fine». Anche il regista, Jaume Collet-Serra, ha accettato il lavoro nonostante abbia già diretto House of Wax, e rischi di finire relegato nel genere. «Se ti capita un buon progetto non puoi dire di no, qualsiasi genere sia», ha detto.

Sembra però che siano gli orfanotrofi a non apprezzare Orphan. Polemiche sono sorte per il fatto che il film potrebbe essere un deterrente all’adozione di bambini non in fasce: «Non vogliamo offendere nessuno, sappiamo che è un processo molto difficile quello dell’adozione e che solo portarlo avanti costa decine di migliaia di dollari - hanno detto i produttori -. Il nostro film però non c’entra con gli orfanotrofi, è un personaggio che incarna il male, il resto è solo un contesto». Oltre a Isabelle Fuhrman, un’altra rivelazione della pellicola è stata Aryana Engineer, otto anni, che interpreta la figlia Max, sordomuta nella finzione e quasi completamente sorda anche nella realtà. Cast e regista hanno dovuto imparare il linguaggio dei segni per poter comunicare con lei. «È venuto molto utile, quando girava una scena, poi guardava me per avere indicazioni o per sapere se andava bene - ha continuato Collet-Serra -. Certo, la sfida è stata poter girare solo quattro ore al giorno, doveva andare a scuola e riposare».

Sono state prese alcune misure per rendere meno violente le riprese per i bambini del cast, ma sembra che loro non abbiano avuto nessun problema: «È stato divertentissimo girare questo film - ha commentato Isabelle Fuhrman -, c’era sangue finto ovunque. L’ho anche visto, ma non mi ha fatto impressione. So che stavo recitando». Il film uscirà in Italia il 18 settembre.

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