Oscar: Crialese favorito, Amelio si ritira

Michele Anselmi

da Roma

Si vota domani mattina alle 11, presso l’Anica. Ma non sembrano esserci dubbi: sarà Nuovomondo di Emanuele Crialese, Leone d’argento a Venezia 2006, il film designato dall’Italia per la corsa all’Oscar (s’intende nella speranza che finisca nella cinquina riservata alla categoria «foreign language», come accadde l’anno scorso con La bestia nel cuore di Cristina Comencini). Salvo sorprese dell’ultim’ora, naturalmente. Poiché noi italiani siamo speciali nel combinare casini con l’Academy. Anche se bisogna riconoscere che la querelle relativa a Private di Saverio Costanzo, designato l’anno scorso e poi rispedito al mittente per una questione procedurale, ha reso possibile un ritocco del regolamento sul versante delle lingue nazionali.
Come ricorderete, sono quindici gli esperti chiamati a individuare il titolo più adatto, non necessariamente più bello, da spedire all’Academy: otto produttori, metà legati all’Api e metà all’Anica, un rappresentante del ministero, due critici, quattro artisti, tra i quali il regista Ferzan Ozpetek e il direttore della fotografia Vittorio Storaro. La commissione s’è riunita una prima volta giovedì scorso, per ascoltare i rappresentanti dei film candidati, inizialmente otto, poi scesi a sette, dopo la rinuncia di Gianni Amelio con La stella che non c’è. Decisione tranquilla: il regista calabrese ha infatti inviato una gentile letterina nella quale ricorda di essere già stato designato quattro volte (con Porte aperte entrò anche in cinquina). In effetti, più di qualsiasi altro negli ultimi vent’anni.
Il gruppo risulta, dunque, così composto: Nuovomondo di Crialese, Romanzo criminale di Michele Placido, Il caimano di Nanni Moretti, Fuoco su di me di Lamberto Lambertini, Lettere dal Sahara di Vittorio De Seta, Il mio miglior nemico di Carlo Verdone, Il regista di matrimoni di Marco Bellocchio. Crialese, come si diceva, parte favorito, non solo per la storia che racconta (l’emozionante arrivo in America di una famiglia di immigrati siciliani); ma è possibile che nella votazione di domani, per la quale si auspica una maggioranza di quattro quinti, parecchi suffragi vadano al film di Placido, domani sera programmato su Sky. Del resto, pur invitato a ritirarsi amichevolmente per spianare la strada a Nuovomondo, l’attore-regista spiega alla sua maniera: «Non ci penso nemmeno. A Romanzo criminale voglio molto bene. Dopo la Francia, esce ora anche in Inghilterra, distribuito dalla Icon di Mel Gibson. Potrebbe essere un buon trampolino di lancio. La commissione si prenda le sue responsabilità e decida. Se poi vince Crialese, per il quale mi sono battuto da giurato a Venezia, be’, gli farò gli auguri».
In realtà, esisterebbe un problema tecnico: l’anno scorso Romanzo criminale debuttò nelle sale venerdì 30 settembre. Data sfortunata ai fini dell’Oscar, nel senso che il regolamento prevede che un film, per essere ammesso, sia uscito per almeno sette giorni nel periodo tra il 1° ottobre e il 30 settembre dell’anno successivo. Romanzo criminale è esattamente in bilico: non poté essere ammesso l’anno scorso, rischia di non poter essere ammesso quest’anno. La produttrice Cattleya si è attivata presso l’Academy per ottenere «un'interpretazione autentica» della norma, ed è possibile che il dubbio si sciolga domani mattina, a pochi minuti dalle votazione. Essendo un organismo deliberante, si procederà, probabilmente, per scrutinio segreto, su richiesta di due commissari: la qual cosa ha già provocato qualche malumore.

Nondimeno, così la pensa il produttore Angelo Barbagallo, socio storico di Moretti: «L’anno scorso ci furono polemiche antipatiche, che coinvolsero persone per nome e cognome. Stavolta, mi pare, non ci sono le premesse per fare polveroni. Ho fiducia nella commissione. Sarà quel che sarà». Già.

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