Ospedali in allerta, più posti letto per le emergenze

Milano bollente e asciutta: 38 gradi ieri nell’ora più calda e si viaggerà di questo passo fino a mercoledì prossimo, mezzo grado più, mezzo grado meno. Piuttosto bassa l’umidità (uno dei fattori che contribuiscono a innalzare la temperatura percepita), soltanto il 20 per cento. Ma le temperature sono ben al di sopra delle medie stagionali che prevedono 30 gradi.
La Asl Milano ha annunciato per oggi il livello 3 del caldo, ossia l’emergenza massima, lo stato di allerta in tutti gli ospedali cittadini che devono predisporre 200-300 posti in più per i malesseri del solleone. «È una misura precauzionale in vista del fine-settimana - hanno motivato la decisione alla Asl -. Le previsioni ci dicono che le massime aumenteranno di mezzo grado al giorno, che non è prevista pioggia, non possiamo rischiare, meglio allertare gli ospedali».
Ieri il centralino del 118 ha squillato per 1.800 richieste, 600 delle quali dovute a disturbi provocati dal clima, svenimenti, cali di pressione, giramenti di testa. «Il gran caldo dovrebbe cessare da martedì a mercoledì - ha annunciato Flavio Galbiati, meteorologo del centro Epson - quando l’anticiclone Nord africano lascerà il posto a una depressione atlantica che ci regalerà aria più fresca». Nessuna pioggia in vista. Persiste una tendenza, già annunciata peraltro negli anni passati, che vede il Nord ovest dello Stivale sempre più asciutto.

«Basti pensare che nei primi sei mesi dell’anno, da gennaio a giugno, nel Nord ovest è caduta la metà della pioggia necessaria a non impoverire fiumi e raccolti» ha aggiunto Galbiati. E a luglio Giove pluvio non è stato certo più generoso. La Coldiretti Milano Lodi ha chiesto lo stato di calamità naturale.

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