«Ostia, convegno o vacanza?»

Il presidente del XIII, Bordoni: «La tre giorni voluta da Veltroni è soltanto una passerella»

Simone Turchetti

Dovevano essere tre giorni di convegno per rilanciare il mare di Roma, ma, accusa il XIII municipio, saranno solo tre giorni di vacanza per la giunta comunale. L’iniziativa «Lido di Roma al 2015», voluta dal Comune per discutere il futuro del litorale, ha preso il via ieri a Ostia tra le polemiche. Annunciata con entusiasmo come un’occasione per mettere a confronto amministratori e mondo dell’imprenditoria, le sue aspettative hanno profondamente deluso il presidente del Municipio XIII, Davide Bordoni. Il quale, presente all’inaugurazione del convegno «solo per un saluto e per rispetto dei doveri istituzionali», ha dichiarato: «Dal punto di vista politico il Convegno che parte oggi appare una riunione in famiglia», riferendosi al mancato dialogo con i consiglieri municipali, i parlamentari e gli esponenti del Governo eletti nel suo Municipio. Bordoni ha espresso dubbi anche sul coinvolgimento delle categorie imprenditoriali, presenti al convegno, che non possono ottenere prospettive certe sul futuro della città «interloquendo solo con l'amministratore del momento ma attraverso una più ampia convergenza tra maggioranza e opposizione». Lapidario il suo giudizio finale: il convegno è una passerella per gli amministratori, e la prospettiva del 2015 appare come una «mera strategia di marketing propagandistico, finalizzata a far dimenticare le assenze e i ritardi degli anni passati». Ciò che chiedono i cittadini, ha concluso Bordoni, è «una città con infrastrutture viarie più moderne, maggiore sicurezza urbana e più pulizia nelle strade».
Della stessa opinione i capigruppo dei partiti di maggioranza del XIII Municipio, Francesco Nelli di An, Lamberto Alfonsi di Forza Italia ed Emanuele Mormile dell’Udc, che in una nota accusano: «Questo convegno è solo un regalo del sindaco Veltroni al suo delegato e candidato in pectore alla presidenza del Municipio, Paolo Orneli».

E, considerando l’impatto mediatico della manifestazione, costata ai cittadini 120 mila euro, osservano: «Sarebbe stato più opportuno aprire un confronto vero nella città, coinvolgendo tutte le realtà associative, imprenditoriali e istituzionali in un dibattito aperto e costruttivo invece di presentare sotto una passerella di taccuini e di telecamere gli elaborati di una sola parte politica».

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