A Ostia è guerra aperta sul bando delle spiagge

Decine i ricorsi sulla gara del 2002 E a dicembre scade il termine per le domande sulle concessioni per otto arenili liberi

Stefano Vladovich

Turbativa d’asta, illecito amministrativo e persino diffusione di notizia falsa e tendenziosa. «La gara per il rinnovo delle concessioni di arenile - spiega Davide Bordoni, presidente del XIII Municipio - è tuttora valida nonostante il capogruppo dei Ds sostenga il contrario. Venerdì l’opposizione ha tentato, durante il consiglio municipale, di annullare il provvedimento ma la risoluzione votata presenta gravi vizi di forma, priva di nulla osta tecnico-amministrativo. In più, nel momento della votazione, era assente il dirigente municipale. Le procedure, dunque, non subiranno alcuna modifica». Guerra aperta, in XIII, sul nuovo bando per la concessione delle spiagge libere comunali. Dagli attentati incendiari dei giorni scorsi (distrutto il deposito lettini e ombrelloni di una coop) al tentativo di annullare la determinazione dirigenziale che fissa i termini per presentare le domande. Una questione a dir poco esplosiva e che rischia di innescare lotte a non finire. Casus belli, la distribuzione triennale delle otto spiagge libere di Ostia beach. Un business da 500mila euro a stagione moltiplicato per gli otto chioschi attrezzati che saranno concessi ad altrettante cooperative sociali o consorzi tra il porto e il lungomare di Levante. Sulle modalità dell’assegnazione dei 1.350 metri di spiagge nel 2002 fioccano ricorsi al Tar e denunce alla magistratura. Un bufera in cui vengono coinvolti amministratori e politici locali, intercettati telefonicamente dagli inquirenti. L’ipotesi? Corruzione. «Il fascicolo sui presunti illeciti - conclude Bordoni - è stato archiviato perché il fatto non sussiste e l’amministrazione ne è uscita a testa alta. Ad aprile scadranno quelle concessioni, quindi vanno riassegnati i lotti liberi». Cosa stabilisce la gara d’appalto delle spiagge pubbliche? Prezzi bloccati, divieto di realizzare strutture permanenti, sorveglianza obbligatoria anche di notte, assistenza ai bagnanti. I criteri di valutazione, assicurano gli addetti a lavori, terranno soprattutto conto del punteggio di ogni partecipante. Non solo: fra le richieste la certificazione antimafia (legge 55/90), ovvero che per nessun componente la coop, dipendenti compresi, sussistano provvedimenti giudiziari definitivi, o in corso, che impediscano di assumere un contratto pubblico. Le aree in questione sono 5 porzioni omogenee di 200 metri ciascuna sul lungomare Duca degli Abruzzi (fino a piazza Scipione l’Africano), la spiaggia lunga 150 metri sul lungomare Paolo Toscanelli tra l’Istituto Figlie di Maria e lo stabilimento «La Conchiglia»; i 50 metri tra lo stabilimento «Delfino» e il «Belsito»; i 150 metri di spiaggia, infine, sul lungomare Amerigo Vespucci tra il «Bungalow» e «La Bonaccia». Fra gli obblighi degli assegnatari pulizia e manutenzione ordinaria dell’arenile e delle aree connesse per tutto l’anno, guardianìa a mare, servizi igienici, sorveglianza, libero accesso al mare anche d’inverno.

Inoltre i concessionari potranno noleggiare ombrelloni, sdraio e letti a 5 euro al pezzo massimo, fatta salva la possibilità per i bagnanti di portarsi l’attrezzatura da casa. Le domande dovranno arrivare all’Ufficio protocollo del XIII entro le 12 del 12 dicembre.

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