Ostia Sequestra e violenta l’ex compagna: skipper in manette

Violenza a Ostia. Pensava di trascorrere un fine settimana da sogno con l’ex di cui era ancora innamorata. Invece per Annamaria, chiamiamola così, 47 anni di Salerno, il sabato e la domenica da passare in riva al Tevere si trasforma in un incubo difficile da dimenticare. Violentata e picchiata selvaggiamente per tutta la notte da un velista conosciuto l’estate scorsa in un ristorante sul golfo di Napoli. Segregata in una roulotte all’interno di un circolo nautico di Tor Boacciana fino a quando la poveretta, approfittando dell’assenza del bruto, riesce a forzare il vecchio camper e a fuggire, a piedi, lungo via Tancredi Chiaraluce in direzione Ostia. È accaduto all’alba di domenica lungo la sponda sinistra del fiume, tra l’Isola Sacra e il depuratore. Francesco B., 42 anni, da settimane prova in ogni modo a recuperare il rapporto con la donna, cominciato l’estate scorsa grazie alla comune passione per la vela. Ma le violenze continue dell’uomo la convincono a lasciar perdere, che quella persona non fa per lei. Eppure, nonostante le liti a suon di calci e pugni, Annamaria si lascia convincere. Vuole dargli un’altra chance e così accetta di passare un week-end sola con lui. «Dopo cena ha iniziato a importunarmi - racconterà la poveretta ai carabinieri - voleva fare sesso a tutti i costi nonostante non volessi». È a quel punto che lo skipper professionista perde il controllo. Prima chiude a chiave il mezzo, poi la violenta, picchiandola ripetutamente per non farla fuggire. Il caso vuole che qualcuno del circolo nautico si insospettisca per le urla strozzate provenienti dalla roulotte. Tanto da chiamare Francesco per sapere se fosse tutto ok. L’uomo esce per fare quattro chiacchiere con gli altri soci nella club-house. Annamaria si fa coraggio, forza una finestra e si cala giù. «Pensavo solo a scappare - continua il suo drammatico racconto - chiedendo aiuto a qualche automobilista». Una coppia di ragazzi si ferma e quando i due vedono il volto tumefatto della donna sotto choc telefonano al 112. Una gazzella dei carabinieri accorre sul posto, i militari caricano Annamaria in auto e la portano in ospedale. I medici del Grassi la medicano, riscontrando una serie di abusi sessuali, sevizie e traumi su tutto il corpo.

La sua testimonianza è sufficiente per precipitarsi dal delinquente e arrestarlo. Pesanti le accuse: violenza sessuale continuata, lesioni gravi e sequestro di persona. All’interno della roulotte i rilievi del Ris evidenziano numerose tracce biologiche che confermano gli stupri.

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