Ostruzionismo in Regione sul piano della Sanità che non fa risparmiare

La maggioranza rifiuta il dialogo I sindaci fischiano l’assessore Montaldo

Ostruzionismo in Regione sul piano della Sanità che non fa risparmiare

(...) comitati dei malati) che erano state ascoltate dalla commissione Sanità. Critiche che però non sono state recepite. La mozione del centrodestra chiedeva proprio il ritiro del piano, con un impegno a lavorare insieme per rifarlo meglio. È arrivato il «no» secco e anche offeso da parte della maggioranza. Che ha definito «chiacchere», «baggianate» e «panzane» tutti gli interventi fatti in aula alla ricerca del dialogo. Anche l’assessore Montaldo ha respinto l’offerta e ha preparato con la maggioranza un ordine del giorno con il quale si ripromette di «integrare il piano» con «contenuti programmatici» per «accrescere la qualità dell’offerta sanitaria».
«Integrare? Ma non prendiamoci in giro - è sbottato Luigi Morgillo, capogruppo di Forza Italia -. Volete aggiungere ancora qualcosa? Vi abbiamo chiesto di cambiare certe cose, voi le volete lasciare così e aggiungerne altre. Se avete scadenze da rispettare, siamo pronti a venire in commissione anche il sabato e la domenica, ma ritirate questo piano». Niente da fare. Di «porta sbattuta in faccia che fa particolarmente male perché subita da chi aveva sperato di aprire un dialogo costruttivo» parla Matteo Rosso, vicepresidente della commissione Sanità. E a questo punto si profila un duro ostruzionismo in aula. «Noi siamo pronti - assicura Gianni Plinio, capogruppo di An -. Non vogliono neppure accettare le osservazioni, anzi le stroncature, che arrivano dagli addetti ai lavori e persino da autorevoli esponenti della loro maggioranza, ministri e sottosegretari compresi». Chi assicura appoggio alla linea dura sono anche la Lega, Sandro Biasotti e l’Udc. «I risparmi di questo piano sono una barzelletta - incalzano Nicola Abbundo e Matteo Marcenaro -. Prima Burlando aveva parlato di 8 milioni risparmiati grazie alla deaziendalizzazione del Santa Corona, ora il direttore generale Flavio Neirotti dice che al massimo, se tutto andrà bene, se ne risparmieranno 2 tra cinque anni. In compenso lo stesso dirigente di un’azienda destinata alla chiusura ottiene un’auto nuova, una Fiat Bravo 1.9 per gli spostamenti a Savona. Strano, perché i soldi per le ambulanze non c’erano».
Montaldo spiega che l’auto è stata acquistata perché quella vecchia era del ’92, sorvolando sul fatto che comunque è destinata al direttore di un’azienda che non sarà più tale. L’assessore, fuori dall’aula, assicura che il verbo «integrare» usato nell’ordine del giorno della maggioranza è da intendersi come disponibilità a cambiare qualcosa. Eppure in consiglio non lo dice, né accetta di correggerlo. Neppure davanti a un folto pubblico, contingentato dal presidente dell’assemblea Mino Ronzitti, pronto a scampanellare e minacciare l’espulsione dei presenti ad ogni applauso che sottolineava gli interventi del centrodestra e ad ogni ululato di disapprovazione per la maggioranza. Anche una folta rappresentanza di sindaci del ponente ligure, infuriati per le scelte di Montaldo. L’assessore, prima della battaglia di ieri mattina, aveva dato la disponibilità a rivedere qualcosa per quanto riguarda lo spezzino. Ma erano tutte modifiche inevitabili perché il piano era in contrasto con disposizioni sanitarie. «Non una parola su geriatria, completamente dimenticata dal piano in una regione come la Liguria - sottolinea Matteo Rosso -. Neppure un sussurro sull’ospedale di Vallata che non si sa se e dove verrà fatto. Solo la conferma per quel carrozzone mangiasoldi che è l’Agenzia regionale per la Sanità».

Anche il primariato di Marco Bertolotto, ex presidente della provincia di Savona che a Pietra Ligure ha un reparto tutto suo con un solo posto letto, non sembra rimesso in discussione. Lo scontro duro è inevitabile. E Roberta Gasco, Udeur, ieri assente per motivi personali, ha già fatto sapere che in questa battaglia starà con l’opposizione.

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