Un ottagono a regola d’arte: il debutto dell’Octo Quadri-Retro

È stato un fulmine a ciel sereno, ma forse all’interno del mercato del lusso, in fondo, se lo aspettavano: nella notte di domenica 6 marzo 2011, un cda straordinario del Gruppo Louis Vuitton Möet Hennessy, ha definito il passaggio di Bulgari nel proprio portafoglio. Dopo 127 anni di gestione familiare, lo storico marchio romano vola Oltralpe. Paolo e Nicola Bulgari restano, rispettivamente, presidente e vicepresidente del cda di Bulgari Spa e la famiglia potrà nominare due membri del cda di Lvmh, oltre che Francesco Trapani, amministratore delegato di Bulgari Spa; quest’ultimo entrerà nel Comitato Esecutivo di Lvmh, assumendo anche la direzione di tutte le attività «Orologeria-Gioielleria» di Lvmh (Tag Heuer, Chaumet, Zenith, Hublot, Fred e De Beers). Questo il commento, di Paolo e Nicola Bulgari: «Abbiamo trovato in Bernard Arnault e nel gruppo che ha costruito, tutti gli elementi necessari a garantire il futuro a lungo termine di Bulgari e una cultura identica alla nostra, caratterizzata dalla ricerca estrema della qualità e dell’eccellenza». Secondo Francesco Trapani: «Si tratta di una tappa importante sia per la nostra famiglia sia per Bulgari che giunge in un momento di forte crescita dei ricavi. L’ingresso in Lvnh consentirà a Bulgari di rinforzare il suo sviluppo su scala mondiale e di realizzare sinergie significative soprattutto negli acquisti e nella distribuzione». In pratica, si chiude un lungo capitolo di una storia che spesso si è mescolata con la leggenda e se ne apre un altro, i cui risultati si vedranno tra almeno due anni.
Nel frattempo, l’attualità di Bulgari, è stata costruita attorno a un fenomeno affascinante, quello degli All Blacks, la famosa nazionale di rugby neozelandese. Vi sono coincidenze storiche che legano Bulgari agli All Blacks: stesso anno di fondazione, 1884; 1905, apertura della prima, storica boutique Bulgari in via Condotti a Roma, mentre gli All Blacks «Originals» partecipano al primo tour nell’emisfero Nord, raccogliendo quei successi che cominciano ad alimentarne il mito. Oggi, le due strade s’incontrano, per dar vita a un segnatempo unico, il Bulgari Collezione Daniel Roth Endurer Chronosprint All Blacks. Il movimento esclusivo, a carica automatica, è il calibro Dr 1306 (28.800 alternanze/ora, 45 ore di riserva). Le ore e i minuti compaiono su un asse leggermente decentrato, con il grande datario brevettato all’altezza del 12. Ciò permette di conferire risalto al contatore crono, al 6: una funzione relativamente rara nell’alta orologeria, ma utile, perché consiste in un cronografo semplificato che permette di misurare tempi lunghi, indicando, infatti, solo le ore (scala su 12 unità) e i minuti (scala su 60 unità) mediante due lancette coassiali. Premendo il pulsante posto al 7/8 si posizionano le lancette sugl’indici 12 e 60 e si avvia, nel contempo, il cronografo. Il quadrante è veramente d’effetto, riproducendo su fondo antracite e attorno al découpage della gran data e al contatore crono rifinito a filets circulaires, il Koru, uno dei più noti tatuaggi Maori, emblema di vita, crescita, forza, pace e rinascita, i valori che continuano a guidare gli All Blacks: in sintonia con l’insieme gl’indici e le lancette a freccia sono stati completati con l’impiego di Superluminova nera.

Sul vetro zaffiro semi-trasparente, poi, è serigrafato il logo originale All Blacks risalente al 1905, mentre la cassa, in acciaio Staybrite trattato Dlc nero (garanzia assoluta contro urti e corrosione) è opportunamente sovradimensionata, a conferirle un aspetto marcatamente sportivo: linee concave in contrapposizione definite sia in altezza che in profondità, tracciano un’originale schema tonneau che accoglie la lunetta fissata da sei viti, in cui viene ripresa il noto tratto a doppia ellisse identificativo della collezione Daniel Roth. Completa l’insieme, offerto in un originale box in pelle a forma di palla da rugby, un cinturino in caucciù con inserti in acciaio Dlc nero, per ottimizzarne resistenza e flessibilità.

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