Otto milioni "in prestito" ai lavoratori in crisi

Nasce la Fondazione Welfare: microcredito anche a stranieri e coppie di fatto. La Lega: "Prima i milanesi over 50". Il Comune apre un tavolo coi sindacati. Rosati: "Pressioni sul governo perché restituisca i 39 milioni di fondi Ici"

Un tavolo anti-crisi tra Comune e sindacati, per affrontare le ricadute sul territorio. «Accetto, assolutamente». Così il sindaco di Milano Letizia Moratti ha risposto alla richiesta del segretario cittadino della Cgil Onorio Rosati. «Vista la situazione, è urgente un tavolo in cui le parti sociali possano presentare all’amministrazione le loro proposte e idee per risolvere il problema di lavoratori, famiglie e pensionati. A Milano non c’è solo il cardinale Tettamanzi (che ha lanciato il Fondo per i disoccupati, ndr.), che realizza iniziative importanti, ma ci sono anche le istituzioni, i sindacati». Dalla Moratti un sì incondizionato: ha incaricato l’assessore al Lavoro Andrea Mascaretti di organizzare l’incontro già nei prossimi giorni. Rosati puntualizza che le risorse per dare una boccata d’ossigeno alle famiglie in difficoltà in bilancio ci sono: i 39 milioni che il governo deve restituire a Palazzo Marino per coprire il mancato incasso dall’Ici e che il consiglio comunale ha già destinato a fondi anti-crisi. «Dobbiamo fare insieme pressing su Roma perché arrivino», incalza. Soprattutto perché «la ricaduta più dura della crisi si sentirà da marzo». Proprio tra due mesi, i lavoratori svantaggiati o rimasti senza posto - autonomi, dipendenti, subordinati, precari, finiti in cassa integrazione - potranno contare sul microcredito messo a disposizione dalla Fondazione Welfare ambrosiano, presentata ieri a Palazzo Marino.
I soci fondatori della onlus, che parte con un capitale sociale di 8 milioni (due a testa) sono Comune, Provincia, Camera di commercio e sindacati confederali. Il progetto è nato due anni fa ma ha dovuto superare alcuni scogli, soprattutto le divergenze di idee sui destinatari dei contributi: immigrati sì o no? Coppie di fatto? Alla fine, è stata scelta come unica discriminante l’attività lavorativa regolare a Milano. Potranno richiedere il prestito quindi anche stranieri, residenti in altre regioni (i lavoratori pendolari sono circa 700mila) e anche le coppie di fatto. «È uno strumento che aiuterà tutti quelli in difficoltà, senza barriere» puntualizza Rosati. Mascaretti assicura che il fondo riuscirà ad aiutare in un anno «migliaia di persone, riceveranno in media 10-15mila euro». Critico il capogruppo della Lega Matteo Salvini: pur «senza escludere gli immigrati» la maggior parte dei fondi «vada ai soggetti italiani più deboli, i milanesi over 50».
Il fondo si autorigenererà attraverso la restituzione del prestito, ma conta anche sul contributo di privati, banche e associazioni di imprese, come Assolombarda o Unione del commercio. Col microcredito, spiega la Moratti - che da statuto sarà presidente - «potranno accedere a mutui a tassi agevolati quei lavoratori anche precari che non possono dare garanzie alle banche, ma si trovano costretti ad esempio a chiedere un’aspettativa per assistere un familiare malato».

Il segretario della Cisl Fulvio Giacomassi precisa che la onlus potrà costituire anche «fondi mutualistici e integrare le prestazioni del servizio sanitario». Significa, conclude l’assessore alle Politiche sociali Mariolina Moioli, «integrare il welfare rispetto a quanto già si fa».

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