Massimo Malpica
Benedetto XVI «boccia» una volta di più i Pacs. Lo fa alla vigilia della manifestazione per promuovere le unioni civili che si terrà domani in piazza Farnese, di fronte a Walter Veltroni, Piero Marrazzo ed Enrico Gasbarra, durante la visita in Vaticano degli amministratori di Roma e del Lazio. E i rappresentanti di centrosinistra delle istituzioni incassano in silenzio.
Le dure parole riservate da Joseph Ratzinger ai patti di convivenza, al centro del dibattito cittadino dopo che il presidente dellX municipio Sandro Medici ha annunciato listituzione di un registro delle unioni civili, e Marrazzo ha invitato la propria giunta a legiferare sul tema, sono poi divenute terreno di scontro politico. Con la Cdl lesta a leggere nel giudizio del pontefice una critica palese alle amministrazioni di centrosinistra e a ricordare che Giovanni Paolo II aveva invece elogiato lo statuto della Regione guidata da Storace per lattenzione alla famiglia tradizionale. E i rappresentanti dellUnione che invece protestano per la «strumentalizzazione», ma si dividono sulla valutazione del discorso del Papa.
Di certo, Benedetto XVI non ha usato giri di parole. «È un grave errore - ha scandito - oscurare il valore e le funzioni della famiglia legittima fondata sul matrimonio, attribuendo ad altre forme di unione impropri riconoscimenti giuridici, dei quali non vi è in realtà alcuna effettiva esigenza sociale».
In più, rivolgendosi a Veltroni & Co., il Papa ha tirato in ballo le loro «responsabilità di pubblici amministratori», per poi precisare che i principi da lui affrontati nel discorso non sono «norme peculiari della morale cattolica, ma di verità elementari che riguardano la nostra comune umanità», quasi a prevenire i consueti distinguo sulla laicità dello Stato.
Il severo giudizio sui patti di convivenza è stato, insieme alla condanna della «pillola abortiva», uno dei temi più forti del discorso del pontefice. Ma qualcuno ha semplicemente preferito glissare. Come il presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra, che ha fatto propria la posizione del Papa sullaborto, ricordando che «la vita che nasce va sempre difesa», dimenticandosi dei Pacs. Idem Marrazzo, pronto a ricordare nel suo discorso che «il sostegno della Regione Lazio alla famiglia non è né può essere in discussione», soprassedendo sulla memoria di giunta da lui stesso proposta. Linea comune a quella del Campidoglio, con Veltroni che come sempre dribbla largomento e la sua vice Maria Pia Garavaglia che «esprime gratitudine» al Papa per il suo discorso «illuminante» ma poi si rattrista perché la Cdl «strumentalizza a fini politici». Di certo lUnione non appare compatta sul tema. Medici vede «un equivoco» nelle parole del Papa, e il capogruppo in Regione del Prc Ivano Peduzzi è «sconcertato» per «lennesima ingerenza» del Vaticano in questioni che «attengono la sfera civile». Il consigliere regionale della Margherita Claudio Moscardelli, invece, batte le mani a Ratzinger e critica il tentativo «di alcuni esponenti» del centrosinistra di «trascinare la coalizione in posizioni mai concordate», che pure per lassessore regionale alla Cultura Giulia Rodano (Ds) sono «doverose».
Nella Cdl la lettura è univoca.
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