Quasi novemila euro in una notte, per l’esattezza 8.957. Perché ogni sanzione si aggira intorno ai 450 euro. In realtà sono stati solo diciotto i locali, negozi di kebab, centri massaggi, phone center colpiti dalle nuove ordinanze entrate in vigore due giorni fa in via Padova. Quaranta agenti suddivisi su tre turni hanno battuto a tappeto i 10,9 chilometri di strade ma «altro che coprifuoco» è il commento del vicesindaco Riccardo De Corato di fronte al primo bilancio. «I numeri parlano chiaro - sottolinea -, ringrazierò personalmente gli esercenti di via Padova perché hanno lanciato un segnale preciso di grande rispetto delle regole, dimostrando di aver capito che non siamo davanti a provvedimenti straordinari». La prima multa è toccata a un centro massaggi cinese al civico 154: 450 euro perché era ancora aperto dopo le 20, la stessa sorte a un altro. Sanzionati con 308 euro a testa cinque bar e ristoranti che non hanno abbassato le serrande a mezzanotte, cinque ambulanti (mille euro, da adesso in avanti è divieto assoluto di fare commercio itinerante nel quartiere), due kebabbari hanno chiuso dopo le 24 (costo della trasgressione, 50 euro) tre bar hanno distribuito alcol in bottiglie di vetro anche dopo le 20 e hanno pagato 450 euro ciascuno e infine un negoziante ha aperto ieri mattina alle 5.30 invece che alle sei ed è stato punito con 67 euro. Se buona parte delle sanzioni, come ha spiegato De Corato, è finita a esercizi gestiti da stranieri, non l’hanno passata liscia i gestori del «Ligera», l’enoteca italiana che ha già annunciato ricorsi contro le ordinanze e organizzato una protesta (e restando aperti anche dopo le 24) di fronte e all’interno del locale. Un raduno di esponenti del centrosinistra e dei centri sociali che «è servito solo a posticipare di un giorno la notifica della multa, ma ne prenderanno una al giorno se vanno avanti» assicura il vicesindaco.
Ma i commercianti non digeriscono le nuove regole. «Ho invitato De Corato ad andare insieme in via Padova ed esaminare insieme la situazione - spiega il vicepresidente dell’Epam, Alfredo Zini -: se l’idea del Comune è di fare un test fino al 31 luglio, li invitiamo a far decadere anche prima l’ordinanza, vediamo se si può ancora recuperare e modificare». La critica è a regole troppo strette e che rischiano di rovinare gli affari per i commercianti. «Oltretutto c’è stata scarsa informazione - polemizza Zini - si potevano fare depliant, una campagna per informare i negozianti che sono stati presi alla sprovvista. Come al solito quando si fa un’ordinanza si mettono in campo tutte le forze per multare invece che investire sulla prevenzione».
Insieme alle nuove regole sugli orari è scatta anche l’ordinanza che obbliga gli amministratori condominiali a segnalare entro 15 giorni anomalie all’interno dei palazzi e proprietari o usufruttuari a depositare entro lo stesso tempo un’autocertificazione con i dati dell’alloggio e quanti lo occupano.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.