Via Padova, multa da 3mila euro ai negozi che sgarrano

Coprifuoco per bar, phone center, rivendite di kebab e centri massaggi. Giro di vite anche sugli affitti in nero Il sindaco Moratti: «Solo un test da estendere ai quartieri a rischio come Corvetto, via Imbonati e viale Monza»

Via Padova, multa da 3mila euro 
ai negozi che sgarrano

Via Padova è solo il punto di partenza. Da giovedì prossimo scattano il coprifuoco per bar, phone center, centri massaggi e multe da 67 a 3.333 euro per i negozianti che sgarrano. Ma il sindaco Letizia Moratti che ieri ha firmato due ordinanze per riportare ordine e sicurezza in un quartiere ad alta tensione, specie dopo la rivolta del 13 febbraio scorso, anticipa che «sono il primo test, stiamo già pensando di estenderle ad altri quartieri a rischio». E ad alto tasso di immigrazione. Basti pensare al Corvetto dove la strada è una carrellata di phone center e rivendite di kebab. O via Imbonati e viale Monza. Per ora, parte in via sperimentale fino al 31 luglio anche la linea dura su via Padova, per tarare sul campo il risultato e valutare semmai le modifiche. Il sindaco ha ribadito dopo le proteste e le minacce di ricorsi dei negozianti contro i nuovi orari che «la sicurezza dei cittadini viene prima degli interessi di una categoria». Ma ha ammesso anche che «alcune obiezioni erano condivisibili, e le abbiamo già accolte». Le ordinanze colpiscono la deregulation dei locali notturni e gli affitti in nero, visto che in zona si affollano in pochi metri quadri decine di immigrati. Nell’ordine: non cambia nulla per i negozi di vendita al dettaglio, parrucchieri ed estetisti che possono continuare a lavorare dalle 7 alle 22. Bar e ristoranti (oggi aperti dalle 5 alle 2) rischiavano di aprire alle sette e invece strappano un’ora di lavoro in più al mattino: il nuovo orario diventa dalle 6 alle 24 («in effetti tante persone arrivano presto per lavorare ai cantieri» ha ammesso la Moratti), stessi paletti per piano bar e locali di intrattenimento che prima tenevano aperto fino alle 3. Le discoteche non potranno più spegnere la musica alle 5 ma alle 3 («volevamo anticipare alle 2 ma si correva il rischio che la gente rimanesse a lungo in strada a fare rumore»). Ancora: centri massaggi (sono 9) e phone center che potevano lavorare 24 ore su 24 dovranno aprire alle 7 e chiudere alle 20 nel primo caso e alle 22 nel secondo. Una stretta anche per take away, gelaterie, gastronomie, pizzerie: dalle 7 alle 24 invece che dalle 6 all’una. Scatta il divieto totale di commercio per gli ambulanti e stop alle bottiglie in vetro dopo le 20 o si rischiano 450 euro di multa. Le sanzioni: si va dai 67 euro per i negozi sotto i 250 metri quadri ai 3.333 alle strutture di oltre 2.500 metri, i bar che stanno nel mezzo rischiano mille euro, kebab e centri massaggi 450 euro. Capitolo affitti: dal 25 marzo i proprietari e usufruttuari che non depositeranno entro un mese la copia del contratto presso i vigili, dovranno pagare una multa da 450 euro, gli occupanti a loro volta avranno 15 giorni dalla stipula del contratto per depositare una scheda riepilogativa con il numero degli inquilini e i dati dell’alloggio. Gli amministratori, spiega il vicesindaco Riccardo De Corato, «diventano sentinelle, devono segnalare con rapidità tutte le irregolarità di cui sono a conoscenza, come discariche abusive o anomalie negli allacciamenti di gas ed elettricità».

Un invito, ma anche un dovere visto che altrimenti incorrono pure nei 450 euro di multa. Il sindaco ricorda che le ordinanze da sole non bastano, per entrare nelle case per fare controlli anti-clandestini «occorre un decreto legge che abbiamo chiesto al ministro dell’Interno Roberto Maroni».

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