Roma

Padre dona un rene alla figlia con una nuova tecnica poco invasiva

Il trapianto è stato effettuato all'ospedale Bambin Gesù. La procedura «hand-assisted» consente al donatore di minimizzare le conseguenze dell'intervento. I pediatri: «Questa operazione dà una speranza ai piccoli malati»

Un papà che dona un rene alla figlia malata. È stato effettuato al Bambin Gesù il primo trapianto pediatrico da donatore vivente con la tecnica «hand-assisted» in Italia. Una procedura poco invasiva, con evidenti vantaggi per il donatore, quali la brevità della degenza, l'assenza di dolore postoperatorio e l'assoluta sicurezza. La particolare procedura di prelievo, frutto della collaborazione tra le equipe del Bambin Gesù e della Mayo Clinic di Rochester, negli Stati Uniti, è stata effettuata nell'ambito del V Course on Pediatric Urology «How we do it» ed è parte di un progetto finalizzato allo sviluppo della donazione da vivente. Un tipo di trapianto molto più sicuro, come dimostrato da recenti studi epidemiologici, e superiore a quello da donatore deceduto anche in termini di sopravvivenza dell'organo. Pure la qualità e l'aspettativa di vita del donatore rimangono del tutto analoghe a quelle del resto della popolazione. I risultati di questi studi saranno determinati per portare ad un cambiamento culturale della comunità scientifica e della società italiana nei riguardi della donazione d'organo da vivente. L'Italia è infatti agli ultimi posti della graduatoria di questo tipo di trapianto: nel 2007 sono stati solo l'1,7 per cento contro il 13,4 per cento di Regno Unito e Svezia e il 22 per cento di Islanda e Paesi Bassi. Nel nostro paese le competenze ci sono, ma non sempre le persone vengono informate sufficientemente di questa possibilità.
«Questo trapianto realizzato con la tecnica "hand assisted" - sostiene Alberto Ugazio, presidente della società italiana di pediatria - apre nuove importanti prospettive per aiutare, grazie ad un intervento poco invasivo per il donatore, tanti genitori o fratelli, o persone compatibili, a compiere serenamente la scelta di donare un organo per il trapianto. Come pediatri siamo quotidianamente impegnati nella diffusione della cultura della donazione degli organi.

Sul terreno dei trapianti da vivente il cammino è ancora lungo, ma siamo fiduciosi che quanto realizzato al Bambin Gesù sia un apripista per dare un'opportunità di guarigione a tanti bambini e ragazzi in lista di attesa».

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