Paglia, eroe in Somalia: più soldi ai militari

Nel ’93 fu ferito in missione nella battaglia al check point Pasta, da allora vive su una sedia a rotelle. Ora viene candidato in Campania

da Milano

Il popolo della libertà s’alza in piedi. Saluta «un eroe dei nostri tempi». È Gianfranco Paglia che il Pdl candida in Parlamento. Gianfranco Fini lo presenta ai pasdaran della libertà «facendo un’eccezione» e chiedendo «scusa agli altri candidati che non cito» perché «Gianfranco Paglia, per amore di Patria ha pagato un prezzo alto in termini di sacrifici». Il pensiero corre al 2 luglio 1993: cecchini somali feriscono l’allora sottotenente della Folgore, 186° reggimento paracadutisti, mentre salva quattro commilitoni nella battaglia del check point Pasta. Paglia ha 22 anni e quelle tre pallottole somale lasciano il segno: lesioni al midollo spinale. Medaglia d’oro al valor militare, oggi, Gianfranco Paglia vive su una sedia a rotelle e presta servizio alla brigata Garibaldi di stanza a Caserta.
Capitano Paglia, il Popolo della libertà la candida al Parlamento per il collegio 1 della Campania...
«Sono onorato per la proposta. È stato lo stesso Fini a contattarmi telefonicamente e chiedermi la disponibilità a candidarmi. Non me l’aspettavo, davvero. Al presidente di An ho chiesto solo qualche ora per riflettere».
Vuol dire che aveva, forse, qualche riserva?
«Nessuna riserva, solo che per me sarebbe stato un cambiamento di vita radicale e di questo ne ho voluto discutere con l’amico Fini di persona».
Senza che nessuno glielo chiedessse l’ex pm Luigi Bobbio le ha ceduto il posto in lista e senza reclamare garanzie per altri incarichi. Che ne pensa di quest’inaspettato gesto?
«Luigi mi ha detto che non gli dispiaceva rinunciare a rientrare in Parlamento. Che gli è venuto spontaneo fare quel gesto politico e far entrare chi ha servito con onore la Patria».
Qual è, capitano, la sua idea di politica?
«Sono dell’idea che la politica vada fatta sulla base di valori e quelli del Popolo della libertà collimano con i miei. Cambiano i simboli, Alleanza nazionale e Forza Italia si fondono, ma i valori no, quelli restano intatti perché sono legati alle persone».
Valori e ideali declinati da Silvio Berlusconi nelle sette mission per «rialzare l’Italia». Priorità di governo concrete con un impegno anche per le forze armate. Non è difficile immaginare che sarà priorità del suo mandato parlamentare...
«Bisogna impedire che ci siano tagli finanziari al budget per i militari impiegati nelle missioni umanitarie. Truppe in missione umanitaria che danno la speranza a chi l’ha perduta. Per i nostri soldati impegnati sul campo occorre un sostegno massimo anche con adeguato supporto di infrastrutture e di equipaggiamenti. Questo credo sia un impegno da mantenere per chi in divisa distribuisce cibo, cura malati e costruisce scuole».
E per la sua Caserta? Che farà?
«Sempre sul fronte militare ci sono due realtà, due presenze che vivono in simbiosi con la città: la Brigata Garibaldi e l’Aeronautica. Cercherò di spendermi perché restino immutate».
Per Silvio Berlusconi lei «rappresenta un bell’esempio per i giovani, per tutti quei ragazzi che devono aver fiducia nel futuro». Sente su di sé il peso di quest’impegno niente male?
«Sono papà di due splendidi bambini.

So che i giovani hanno bisogno di alti ideali e valori, di persone che sono un esempio positivo. A Caserta, nel tempo libero, faccio volontariato presso una comunità per il recupero dei tossicodipendenti. Ecco, il mio impegno sarà anche per loro».

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