Cronaca locale

Un «palazzo del lusso» nell’ex cinema

Una volta c'erano il glorioso cinema Excelsior e il Mignon, da adesso al loro posto sotto la Galleria del Corso nel cuore di Milano apre i battenti una lussuosa quanto interessante contaminazione di cibo, moda e design illustrata attraverso il raffinato display di sette piani in un elegante building. Lo ha annunciato ieri Stefano Beraldo, amministratore delegato di Gruppo Coin affiancato dall'archistar Jean Nouvel che ha firmato il progetto. «Abbiamo voluto dare a Milano qualcosa che non aveva: un negozio speciale con una selezione di prodotti fatta secondo le regole dell'intransigenza sul piano della qualità», ha spiegato il manager parlando di un brand, Excelsior Milano, che verrà utilizzato dall'azienda per ulteriori operazioni di recupero in altre città d'Italia, a partire da Verona. Luoghi pensati per una clientela cosmopolita che nel lusso non cerca l'ovvio. «L'Excelsior si è rifiutato di morire» ha detto Jean Nouvel raccontando il suo sottile lavoro di recupero delle emozioni attraverso la percezione visiva delle facciate dotate di lamelle orizzontali che riflettono le immagini frazionate e in movimento proiettate dagli schermi Led.
Su quattromila metri quadri di superficie - ce n'erano a disposizione oltre mille in più ma si è preferito non esasperare la concentrazione dell'offerta - Excelsior Milano offre un delizioso viaggio nello shopping internazionale: dal primo piano con la moda di designer americani contemporanei non ancora molto diffusi in Italia - per le fashion addict segnaliamo Helmut Lang - ai tre piani firmati da Antonia, boutique milanese di culto, con una selezione di proposte per l'uomo, la donna e un intero livello dedicato agli accessori con nomi iconici, da Christian Laboutin a Jimmy Choo a Sergio Rossi.
Fra avanguardia e lusso affermato, ci sono anche gli spazi di Tiffany, Manolo Blanik, Valextra e la sofisticata quanto golosa pasticceria Ladurée. Chicca delle chicche il food market «Eat's Store» con una scelta esclusiva di prodotti enogastronomici di alta qualità che costeranno un venti per cento in più rispetto ai prezzi di un normale supermercato. Carni, pesce, formaggi e tutto il fresco di qualità ma anche vini, olii e aceti balsamici senza dimentica la pasta e le spezie. Ciliegina sulla torta: tre modalità per la ristorazione, dal take-away al bistrot per pranzi veloci, al ristorante canonico che una volta la settimana assicura anche la presenza del quotatissimo chef Davide Oldani.

Ci sono insomma tutti gli ingredienti perché questa resurrezione che ha richiesto un investimento di 30 milioni di euro - proprietario del complesso immobiliare è Beni Stabili - produca un fatturato di 50 milioni.

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