«Da Palazzo Marino al municipio Le periferie non sono discariche»

Igor Iezzi, leghista candidato del centrodestra, può presentarsi ai nostri lettori?

«41 anni, papà di una bimba, consigliere comunale, ex segretario provinciale della Lega. Ero al primo mandato in Consiglio, entrato come primo dei non eletti subentrando a Salvini».

E torna al municipio.

«Credo che sia un'esperienza nuova, una consiliatura costituente col nuovo regolamento. Il rischio è che resti una riforma vuota, serve una battaglia per realizzare quanto promesso».

In Comune non sarebbe stato più «al sicuro»?

«Intanto credo che vinceremo, ma questa figura del presidente del municipio, un piccolo sindaco, la trovo affascinante, io vivo a Quarto Oggiaro da 41 anni, la mia vita è sempre stata lì e ho la possibilità di fare qualcosa di concreto, lavorare sui problemi della gente, risolvendoli».

Cos'è che può fare solo lei?

«Tutti dicono attenzione per le periferie ma in realtà il centrosinistra le ha usate come discariche. A Quarto Oggiaro, a due passi, hanno messo un centro profughi e un albergo sociale, creando tensioni e problemi. Io credo che possiamo chiudere tutti i centri profughi, che in realtà per i dati sono in gran parte clandestini».

L'errore che non fareste?

«Io aderisco alla manifestazione di un comitato contro l'Arena Certosa, area che dovrebbe finire in mano ai privati per fare concerti da 30-40 mila persone. Ma potrei dire anche la moschea al Palasharp, o il bando per costruire un palazzo dentro il parco a Villa Caimi».

Primo atto simbolico?

«Occuparmi di corso Sempione. Vogliono togliere le auto sotto gli alberi. Sarebbe giusto ma servono alternative concrete».

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