Montevideo - Era grande una tonnellata, ma oggi non può più spaventare nessuno: Josephoartigasia monesi, il più grande roditore finora mai scoperto, è vissuto circa 2 milioni di anni fa e di lui rimangono solo le ossa fossilizzate. A rinvenirne i resti sono stati alcuni scienziati del museo di storia naturale e dell’istituto di Fisica di Montevideo, sulle coste dell’Uruguay, come riporta la rivista "Proceedings of the Royal Society B".
Il cranio di questo mega-roditore era lungo ben 53 centimetri. Dal confronto con i moderni roditori, i ricercatori hanno calcolato che doveva pesare circa 1.000 chili ed essere grande come un toro. Il che ne fa il più grande roditore mai conosciuto. Tuttavia le dimensioni relativamente piccole dei suoi denti fanno pensare che non avesse un grande forza masticatoria e che si nutrisse quindi di frutta e verdura. Questa scoperta scalza dal suo primato il Phoberomys pattersoni, un porcellino d’India da 700 kg, grande come una mucca, che si aggirava sul delta del fiume Orinoco nel nord del Venezuela circa otto milioni di anni fa. Ma i ricercatori sono convinti che "presto si scopriranno altri roditori ancora più grandi". E questo perché il continente sudamericano è stato teatro di una vera e propria esplosione di varietà dei roditori, dopo che il continente si è separato dal Nordamerica circa 65 milioni di anni fa. I dinosauri si sono poi estinti lasciando spazio ad altri gruppi animali. Senza la competizione dei mammiferi del nord del continente, roditori di tutte le taglie si sono sviluppati in Sudamerica.
Oggi rimane una sola specie di questi roditori giganti: il capibara, un porcellino d’India di 50 kg che vive in Sudamerica ed è il più grande dei roditori
viventi. Sia il J.monesi, che il P.patersoni sono parenti stretti del pacarana, un roditore raro, lungo un metro con un mantello a strisce bianche, che ancora vive nelle foreste tropicali del Rio delle Amazzoni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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