Grave lutto nel mondo della cultura palermitana e non solo. Si è spento a 73 anni, all'ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù dove era ricoverato da tempo, Michele Perriera, regista, scrittore, drammaturgo ma soprattutto anima del teatro palermitano, specie con il Teatès, da lui stesso fondato.
Un altro pezzo di Palermo che se ne va. Dopo la perdita nelle scorse settimane di Elvira Sellerio - per la quale lo stesso Perriera dirigeva la collana dedicata alla drammaturgia - muore un palermitano che ha fatto veramente epoca, per la sua verve creativa e per le innovazioni portate al teatro. Tra i fondatori dello storico Gruppo '63, Perriera ha diretto la scuola di teatro Teates a Palermo ed ha pubblicato diverse opere di narrativa, come La principessa Montalbo (1963), Il romboide (1969), Il piano segreto (1984). Dal 1994 ha diretto la collana di teatro per conto della casa editrice Sellerio, con la quale ha pubblicato la memoria-intervista «Marcello Cimino, vita e morte di un comunista soave» (1991), «Anticamera» (1994), «La spola infinita» (Premio Mondello 1995), «Con quelle idee da canguro. Trentasei anni di note ai margini» (1997), «Atti del bradipo» (1998), «Ritorno» (2003), i romanzi «A presto» (1990), «Delirium cordis» (1995), e «Finirà questa malìa» (2004), l'affresco autobiografico di una città e una vita «Romanzo d'amore» (2002) e il recente «La casa» (2007).
Fra le sue regie spiccano Morte per vanto (1970/1995), I pavoni (1983/1997), Ogni giorno può essere buono (1993), Anticamera (1994), Dietro la rosata foschia (2001), Pugnale d'ordinanza (2004/2005), Buon appetito (2004/2005) e "Come, non lo sai?" (2008). Ha inoltre riscritto il Macbeth di Shakespeare (1973) e Le sedie di Ionesco (1974). Dal gennaio 1997 al dicembre 2005 ha diretto la scuola di teatro istituita dal Comune di Marsala.
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