"Per i medici ormai è una guerra continua. Dall'impegno straordinario nell'emergenza da Coronavirus per garantire il diritto alla salute a tutti, alla difesa contro gli sciacalli che continua a screditare indisturbata medici e sanitari invitando i cittadini a rivolgersi ai loro professionisti per denunciare presunti casi di malasanità". L'allarme è stato lanciato dal presidente dell'Ordine dei medici di Palermo e provincia, Toti Amato, che stavolta va giù duro contro chi invita i pazienti ad affidarsi a sedicenti avvocati per intentare una causa contro i camici bianchi. Questa volta le vittime della società sono i medici di base, con un bel vademecum 'Come e quando denunciare medico di base' illustrato con una foto a tutto campo di un medico in manette. "Non si può accettare, Abbiamo già dato mandato ai nostri legali contro l'azione denigratoria di questa azienda. Intervenga anche AgCom". Amato, consigliere del comitato centrale nazionale e coordinatore della commissione per la sicurezza della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordine dei medici) invita alla prudenza e al rispetto dei ruoli, soprattutto del medico.
Non è un caso che aumentano anche il numero delle aggressioni al personale sanitario di guardie mediche, pronto soccorso, reparti e ospedali in generale. Segno che c'è una crescente e diffusa idea che l'aggressione al camice bianco resta impunita. Ma anche che prevaricare sull'altro è l'unica soluzione e a non comprendere che spesso e volentieri chi viene aggredito e l'unica persona che può aiutare chi sta male. Medici e sanitari sono in trincea, ma sembrano passati in sottordine le 1200 aggressioni all'anno denunciate in Italia, tre volte meno degli episodi reali e non denunciati, alcuni dei quali avvenuti con tanto di pistola. Dall'emergenza da coronavirus, con turni sempre più massacranti e senza dispositivi di protezione individuale (Dpi) per gestire l'epidemia, alle violenze fisiche e verbali, fino al sequestro di ambulanze del 118, come l'episodio di Napoli.
I presidenti degli Ordini chiedono al ministro della Salute Speranza, agli inquirenti e alle associazioni di categoria “una controffensiva più seria ed efficace anche contro le pressioni dei singoli avvocati che cercano di convincere pazienti e familiari a intentare cause di risarcimento. Nel 90 per cento dei casi finiscono nel nulla, ma servono alimentare tensione e diffidenza verso chi ti salva la vita ed estorcere denaro alle persone.
"La sanità pubblica è un bene comune - ricorda il consigliere della Fnomceo - servono strumenti repressivi e di controllo preventivo per evitare che messaggi fuorvianti continuino ad essere diffusi attraverso il web e tutti i canali di informazione pubblici e privati. Sono azioni volgari che ledono la dignità di tutto il Servizio sanitario nazionale", conclude Amato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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