Omicidio Lombardino al Cep: è stato lo zio

Ad uccidere Francesco Paolo Lombardino la notte tra il 26 e 27 dicembre sarebbe stato proprio lo zio, questa la conclusione alla quale sono giunti gli inquirenti, la vittima predestinata era un pregiudicato del luogo riuscito a scappare all'agguato

Omicidio Lombardino al Cep: è stato lo zio

La squadra mobile di Palermo ha dato un nome ed un cognome alla persona che ha ucciso Francesco Paolo Lombardino la notte tra il 26 e il 27 dicembre appena trascorsi. Si tratta dello zio, Giuseppe Lombardino, 62 anni, che avrebbe sparato al nipote per errore. L’omicidio si è consumato nel quartiere Cep di Palermo durante la notte a seguito di alcuni colpi d’arma da fuoco che hanno raggiunto il carpentiere 47enne. La vittima è stata accompagnata in ospedale già in condizioni disperate da alcuni familiari. A lanciare l’allarme alla polizia era stata la stessa struttura ospedaliera.

I parenti del 47enne, ascoltati dagli inquirenti, avevano raccontato che l’uomo era sceso di casa per controllare la propria auto senza più fare ritorno perché appunto vittima dell’agguato. La versione fornita dalle persone ascoltate non ha mai convinto la polizia e oggi è stata resa pubblica la conclusione delle indagini. La dinamica che emerge è del tutto diversa da quella ricostruita dai familiari di Francesco che, stando a quanto detto dagli inquirenti, avrebbero voluto depistare le indagini. " È stato un caso particolarmente complesso – ha detto il capo della squadra mobile Rodolfo Ruperti -perché sin dall'inizio i familiari della vittima hanno deliberatamente depistato le indagini, ma alla fine siamo riusciti a ricostruire cosa era realmente accaduto".

Fondamentali per arrivare al colpevole sono state alcune intercettazioni." I familiari avevano provato a portarci lontano – dice sempre Ruperti - ci avevano indicato un luogo, quello del ferimento, che era distante addirittura un chilometro dalla strada dove erano realmente avvenuti i fatti". Dunque quelle fornite dai parenti del carpentiere erano solamente notizie false e reticenti che hanno addirittura reso difficile la scoperta del luogo dove il fatto era realmente accaduto e, soltanto ieri sera, si è scoperto il perché. Sarebbe stato quindi lo zio 62enne l’autore dell’omicidio. Un incidente, uno sbaglio perché il destinatario di quei colpi d’arma da foco era affatto il nipote ma un terzo soggetto: Carmelo Testagrossa. Motivo? Questioni legate al mondo della droga.

Testagrossa, pregiudicato del luogo, sarebbe stato prima ferito a coltellate, successivamente, ovvero la notte tra il 26 e il 27 dicembre, sarebbe stato vittima di una nuova aggressione da parte del 62enne.

Durante il litigio, avvenuto vicino piazza Benvenuto Cellini, Giuseppe Lombardino avrebbe cercato di colpire il pregiudicato con alcune pallottole che hanno invece raggiunto mortalmente il nipote presente pure sul poto. Nei confronti del 62enne è stato eseguito un fermo di indiziato di delitto.

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