Open Arms all'attacco di Salvini: "Rinunci all'immunità"

Matteo Salvini al centro di un'indagine del tribunale dei ministri di Palermo per il caso Open Arms. E l'Ong invita l'ex ministro a rinunciare all'immunità

Open Arms all'attacco di Salvini: "Rinunci all'immunità"

Sequestro di persona e omissione d’atti d’ufficio in concorso. Sono le accusa formulate nei confronti di Matteo Salvini dalla Procura di Palermo. La vicenda è quella della nave Open Arms, dell'ong spagnola fondata nel 2015 dal catalano Oscar Camps e, rimasta bloccata per diciannove giorni con a bordo i 164 immigrati clandestini recuperati al largo della Libia.

"Dopo la missione 65 di questa estate, la Procura di Palermo ha aperto una indagine per abuso di ufficio e sequestro di persona nei confronti dell'ex ministro. Ci auguriamo che Salvini rinunci all"immunità, se pensa di essere nel giusto, non avrà problemi a dimostrarlo". Così all'Adnkronos Veronica Alfonsi, portavoce della ong Open Arms.

"Noi crediamo che durante l'anno del suo mandato le violazioni dei diritti umani siano state ripetute e gravissime e siamo fiduciosi che le magistratura accerterà responsabilità- dice -Lo dobbiamo alle 160 persone vulnerabili costrette a rimanere 20 giorni davanti alle coste di Lampedusa questa estate, lo dobbiamo ai cittadini e cittadine italiane che credono nei valori su cui si fonda la nostra democrazia". Il tribunale dei ministri di Palermo in questi giorni sta decidendo se chiedere l'autorizzazione a procedere per l'ex ministro dell'Interno Matteo Salvini, indagato per sequestro di persona nell'ambito dell'inchiesta sullo sbarco della Open Arms.

Pochi giorni fa l'ex ministro - assicurando di essere pronto a rifare tutto una volta tornato al governo - commentava così la notizia dell'apertura delle indagini a suo carico. "Altra indagine, altro processo per aver difeso i confini, la sicurezza, l'onore dell'Italia? - ha commentato - per me è una medaglia".

All'attacco di Salvini anche la procura di Catania. Il tribunale dei ministri della città etnea, ha respinto infatti la richiesta di archiviazione della Procura per Matteo Salvini, sul caso della nave della guardia costiera Gregoretti. L'imbarcazione fu fatta sbarcare, con 116 migranti il 31 luglio, dopo 3 giorni in mare con 131 persone a bordo in attesa di un porto sicuro, solo una volta raggiunto un accordo per la distribuzione con Germania, Francia, Irlanda, Lussemburgo e Portogallo, più l'accoglienza in alcune strutture dei vescovi italiani.

La Giunta delle elezioni e delle immunità del Senato dovrà di nuovo pronunciarsi sul se concedere o meno l'autorizzazione a processare Salvini per sequestro di persona. Il 19 febbraio scorso la negò per il caso della nave Diciotti, ma era l'epoca del primo governo Conte, che inviò una memoria a sostegno dell'ex ministro, così come Luigi Di Maio e Danilo Toninelli. Adesso l'esito del voto della Giunta ed eventualmente dell'aula è più che mai incerto.

"Voglio vedere se i Cinque Stelle voteranno come nel caso Diciotti, visto che è esattamente la stessa fattispecie", le parole dell'ex minsitro leghista. Allora il Movimento si divise e lanciò poi una consultazione su Rousseau. Il 59 per cento votò per salvare Salvini. "Rischio fino a 15 anni di carcere.

Ritengo che sia una vergogna che un ministro venga processato per aver fatto l'interesse del suo Paese", l'affondo di Salvini, "indagato perché ho difeso la sicurezza, i confini e la dignità del mio Paese, incredibile".

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