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Scintille in Aula su stop alla cannabis. La Russa al 5s: "Drogato!"

Tensione in Senato, dove la Casellati ha dichiarato inammissibili alcuni emendamenti della manovra. Ed è scoppiata la bagarre

Scintille in Aula su stop alla cannabis. La Russa al 5s: "Drogato!"

Salta la liberalizzazione della cannabis light. La presidente del Senato Laura Casellati ha infatti dichiarato inammissibile un emendamento che, di fatto, avrebbe reso lega e dunque libera la cannabis light. E in Aula è scoppiata la bufera, con le opposizioni – Lega, Forza Italia e Fratelli d'Italia – che hanno invece plaudito allo stop. Nell'emiciclo di Palazzo Madama è stata bagarre vera e uno dei momenti clou dello scontro è stato il battibecco a distanza tra il senatore di FdI Ignazio La Russa e un collega del Movimento 5 Stelle.

Tra i banchi dei grillini, ha tuonato Matteo Mantero che ha addiritura parlato di "schiaffo all'agricoltura italiana". Queste le parole del suo duro intervento: "Nel pieno rispetto della Presidenza del Senato e delle sue funzioni, dissentiamo dalla decisione di stralciare la norma che andava a regolare la canapa industriale. Siamo molto dispiaciuti per la decisione presa e del comportamento delle opposizioni, che dimostrano estrema ignoranza in materia, festeggiando con un applauso la cancellazione di questa norma". Il 5stelle ha aggiunto: "Questo emendamento, è bene precisare, non riguarda la droga ma va a incidere sugli agricoltori. In Italia ci sono tremila aziende che coltivano la canapa, che non delocalizzano, e che danno da lavorare a 12mila persone. Quindi l'applauso che le opposizioni hanno fatto in aula, lo hanno fatto in faccia agli agricoltori italiani".

Ecco, la situazione è degenerata quando ha preso la parole il senatore del Partito Democratico Andrea Marcucci. Infatti, mentre il dem stava intervento in Senato, dai banchi dell’opposizione si è levata la voce di Ignazio La Russa, impegnato a dare del "drogato" a un parlamentare del M5s, promotore della norma pro cannabis light.

La posizione di Forza Italia

Per la compagine azzurra, è stata la capogruppo di FI alla Camera dei deputati, Mariastella Gelmini, a commentare la decisione di stralciare la norma:"Il Movimento 5 Stelle voleva fortissimamente introdurre in legge di bilancio una norma che avrebbe reso legittima la vendita di prodotti a base di cannabis con principio attivo Thc al di sotto dello 0,5%: fra le tante miserie di questa Finanziaria, sarebbe stata quella moralmente più disgustosa. La maggioranza si è lavata le mani e ha scaricato tutte le sue fibrillazioni sulla presidenza del Senato. Bene ha fatto la presidente Casellati e espungere l'emendamento in questione – con una decisione meramente tecnica – per la sua natura ordinamentale". L'esponente di Forza Italia ha dunque chiosato: "È stato così bloccato questo pericoloso tentativo di legalizzazione delle droghe leggere.

Ma il governo, anche da questa vicenda, ne esce fuori con le ossa rotte: da una parte propone tasse sulle bevande zuccherate per fini educativi; dall'altra la sua maggiore forza politica vorrebbe le canne à gogo".

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