Cronaca locale

Scomparsa 30 anni fa: l'appello della madre di Santina Rende

Decine di segnalazioni, centinaia di piste seguite, ma ancora ad oggi, dalla bimba di 6 anni sparita a Palermo, non si sa nulla

Scomparsa 30 anni fa: l'appello della madre di Santina Rende

La storia della piccola Santina Rende - bimba di 6 anni palermitana, scomparsa nel nulla oltre trent’anni fa - rappresenta ancora oggi uno dei casi irrisolti d’Italia. Qualche giorno fa la madre di Santina, Enza, aveva lanciato un appello, come riporta Fanpage. “Ve lo chiedo col cuore in mano - scrive la mamma della bambina scomparsa - aiutatemi a rendere virale la storia di mia figlia sui social”.

La storia

Il pomeriggio del 23 marzo 1990 la piccola scomparve misteriosamente mentre giocava con la sorellina e gli amichetti, come faceva sempre. Correndo fra le intricate stradine del quartiere San Giovanni Apostolo, ai tempi conosciuto semplicemente come Cep, la piccola, ha fatto perdere le proprie tracce.

Da quel momento, nonostante i disperati appelli della famiglia e degli amici, della piccola Santina non si seppe più nulla. Santina Rende venne cercata per mesi, decine di appelli da parte delle personalità più importanti del tempo, centinaia ricerche e indagini delle forze dell’ordine a tutto campo, ma la piccola non si trovò.

Della vicenda se ne occupò anche la trasmissione Chi l’ha visto? Ai tempi ci furono decine di segnalazioni. Molte furono le piste seguite dalla trasmissione: rapitori rom, pedofili, i trafficanti di minori, la mafia. Ma alla fine nessuna pista si rivelò concreta.

Le indagini della magistratura si conclusero senza trovare un colpevole. Da decenni nessuno cerca più la bambina - diventata ormai adulta - tranne la famiglia, che ogni giorno, spera di poterla riabbracciare.

Il cugino con la testa fracassata

Il 5 febbraio 1992, il piccolo Maurizio Nunzio, di otto anni, scompare dal nulla. È il cugino di Santina, sparita due anni prima. Dopo ore di ricerca viene ritrovato con la testa fracassata in un bagno di sangue. Confesserà l’omicidio Vincenzo Campanella, chiamato da tutti al Cep “lo scemo” perché psicolabile. Verrà condannato dai giudici a 29 anni di carcere. Campanella aveva sostenuto qualche tempo prima la tragedia del piccolo Maurizio di aver visto Santina Rende cadere dal suo motorino. La piccola - secondo la sua versione - sarebbe morta a seguito della caduta.

Campanella in quella circostanza non venne creduto perché non era in grado di trovare il corpo.

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